2014-03-01 14:39:01

Rapporto Retinopera: progresso sociale è più grande del solo sviluppo economico


Il progresso di una società non dipende solo da parametri economici, ma anche da una serie di fattori relazionali, sociali e ambientali. Questo il principio ispiratore del terzo Rapporto sul bene comune, presentato ieri dall’associazione Retinopera. Lo studio ha preso in considerazione anche indicatori quali il diritto alla vita, la solidarietà e l’attenzione all’ambiente delle diverse regioni italiane. Ne parla Franco Pasquali, coordinatore di Reti in opera, al microfono di Antonella Pilia:RealAudioMP3

R. - Questo Osservatorio è nato dall’esigenza di far "leggere" il Paese con lenti anche diverse rispetto al solo sviluppo economico, ma guardando anche allo sviluppo che proviene dalla persona, dalla centralità della persona, dalla sua dignità, richiamata in modo molto forte dal compendio della Dottrina Sociale. Quindi, questo Osservatorio ci fa vedere nuove energie su cui l’Italia può puntare. E questo noi riteniamo sia un elemento di contributo che non diamo solo alle nostre associazioni, ma a tutto il Paese.

D. - Cosa emerge da questo Rapporto?

R. - Questo Rapporto ci dice che il Paese comincia a risentire della crisi, com’era inevitabile… Le differenze nel Paese diventano più forti tra nord e sud, quindi mentre prima avevamo un Paese più omogeneo, adesso diventa un po’ più differenziato. E questo anche in segnali come l'indicatore della partecipazione che, tutto sommato, non dovrebbe risentire direttamente degli aspetti economici, o come anche la famiglia nelle sue varie espressioni. Sono tutti dati che dimostrano come la crisi stia incidendo anche nel vivo antropologico del Paese.

D. - Quali fattori avete preso in considerazione?

R. - Ci siamo concentrati su alcuni ambiti di lettura della famiglia: economia e lavoro, persona, Stato e servizi, società, ambiente, corpi intermedi e partecipazione. Dentro di essi, abbiamo individuato una serie di indicatori che indubbiamente trovano rispondenza nelle sollecitazioni del Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa.

D. - Nell’ambito dei diritti alla persona, quali sono i risultati più interessanti?

R. - Quando parliamo di persone vediamo che c’è tutto un Paese che indubbiamente regge di più e dove vediamo anche, per esempio, un Sud del Paese che ha una sua significanza interessante. Anche se, come dicevo prima, purtroppo rispetto agli anni precedenti si registra un calo. Per quando riguarda, per esempio, la famiglia vediamo come nel nostro Paese la prima regione in assoluto per il 2014 sia in questo caso la Valle d’Aosta e poi dopo, via via, abbiamo il Trentino, la Lombardia, ma abbiamo anche il Molise, che dà dei dati molto interessanti. Magari quando si cita il Molise non si è portati a vederlo come un elemento di interesse nel Paese. Invece, per quanto riguarda la centralità della persona, ha un’ottima performance.

D. - Nell’ambito lavorativo, resiste l’immagine di un Meridione in ritardo che insegue il Nord Italia…

R. - Esatto. Questo si conferma e in molti indicatori vediamo, per esempio, che una regione che aveva avuto delle ottime performance, come il Lazio, che sta perdendo delle posizioni. Abbiamo visto come invece la Calabria, che negli anni scorsi era nelle posizioni più arretrate, stia sicuramente recuperando alcune posizione.

D. – Cosa emerge, invece, nel campo della sensibilità all’ambiente?

R. - Nel campo dell’ambiente, vediamo primeggiare realtà quali la Sardegna, che peraltro si riconferma come una delle regioni più considerate per questo ambito anche a livello europeo. Emerge anche una porzione molto interessante della Campania, la quale è a metà classifica per quanto riguarda i temi ambientali, nonostante la drammaticità dei problemi come quello della "Terra dei fuoch"i, un tema delicatissimo ma circoscritto.







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