Il Senato russo dà a Putin il via libera all'invio di truppe in Ucraina
Altissima la tensione in Ucraina. Il Consiglio della Federazione russa ha approvato
all’unanimità la richiesta di intervento armato in territorio ucraino avanzata dal
presidente Vladimir Putin per proteggere la Flotta del Mar Nero in Crimea e la "vita
dei cittadini russi". Ma il presidente - precisa il portavoce del Cremlino Peskov
- non ha ancora deciso se inviare truppe e Mosca spera che non ci sia un'ulteriore
escalation in Ucraina. La Camera alta ha anche chiesto che venga richiamato in patria
l'ambasciatore negli Stati Uniti. In risposta il presidente ad interim dell'Ucraina,
Oleksander Turchinov, ha convocato una riunione d'emergenza dei vertici della sicurezza
dello Stato. Il servizio di Debora Donnini:
Il Senato russo
dà il via libera all’invio di truppe in Ucraina a Putin, che ora deciderà se attaccare,
e chiede che venga richiamato in patria l’ambasciatore negli Usa dopo che ieri sera
il presidente americano, pur senza citare esplicitamente la Russia, aveva avvertito
che chiunque avesse effettuato un intervento armato in Ucraina, violandone la sovranita',
avrebbe pagato un alto costo. Già prima erano arrivate notizie sull’arrivo di 6mila
soldati russi e 30 blindati nella Repubblica autonoma ucraina di Crimea, a maggioranza
russofona. Qui il neo premier Aksionov, eletto giovedì scorso dopo l’occupazione del
parlamento da parte di elementi filorussi, aveva chiesto a Putin di garantire la calma
nel territorio. A Donetsk , poi, nel sudest dell’Ucraina, feudo del deposto presidente
ucraino Yanukovich, sono scese in piazza 10 mila persone sventolando bandiere russe.
A Kharkiv insorti filorussi hanno occupato il palazzo dell’amministrazione regionale
e nell’assalto decine di persone sono rimaste ferite. Novità anche sul fronte politico.
Il nuovo governo della Crimea, che il premier ucraino Iatseniuk ha definito "illegittimo",
ha anticipato dal 25 maggio al 30 marzo il referendum per concedere alla Repubblica
più autonomia dall’Ucraina. Cresce, inatnto, la preoccupaizone internazionale. “Stiamo
monitorando da vicino la situazione, dicono fonti della Casa Bianca, consultandoci
con nostri partner, e considerando i costi potenziali, le conseguenze di cui il presidente
Obama ha parlato ieri".