Belgio: per gli abusi sessuali versati finora alle vittime 1,4 milioni di euro
1 milione e 400mila euro: a tanto ammonta la somma complessiva assegnata “per il momento”
dalla Chiesa del Belgio alle vittime degli abusi sessuali commessi da sacerdoti e
religiosi all’interno di una relazione pastorale. Il dato è stato reso noto in questi
giorni dal Rapporto pubblicato dal Centro di arbitrato in materia di abusi sessuali
relativo all’anno 2013 e depositato in Parlamento. Il Centro - riporta l'agenzia Sir
- è un’istituzione creata congiuntamente dalla Chiesa belga e dallo Stato per trattare
i casi prescritti dalla legge. Dal Rapporto emerge che sono state presentate 621 richieste
e fino ad oggi 264 casi sono stati “conciliati”. Le persone che hanno presentato un
dossier, sono state ascoltate da una équipe pluridisciplinare composta da giudici
e avvocati, uno psicologo e rappresentanti della Chiesa. In funzione del tipo di abuso
subito, sono i giudici e gli avvocati a decidere la cifra da versare. Le somme - spiega
al Sir padre Tommy Schoeltes, portavoce dei vescovi belgi - sono versate dalla Chiesa
attraverso la fondazione “Dignity”: quando una vittima stabilisce un accordo con il
Centro di arbitrato, è la diocesi o l’ordine religioso o la congregazione di cui ha
fatto parte il violentatore, a versare la somma stabilita alla fondazione “Dignity”.
È poi la fondazione a versare la somma alla vittima. Se chi ha commesso l’abuso è
ancora in vita, è lui a versare alla diocesi o alla congregazione religiosa la somma
stabilita. Secondo il rapporto presentato alla Commissione parlamentare, sono alcune
decine i casi dichiarati irricevibili. La grande maggioranza delle vittime sono uomini,
circa una cinquantina di casi coinvolge le donne. La media delle somme versate a ciascuna
delle vittime si aggira attorno ai 5mila euro. Pare che una persona abbia deciso di
devolvere la somma ad un’istituzione che si occupa di ricerca degli abusi sessuali
in seno alla Chiesa e che il massimo della somma versata è stata di 25mila euro. Per
Guy Harpigny, vescovo di Tournai e referente della Conferenza episcopale belga che
interviene sugli scandali degli abusi sessuali, i compensi corrisposti alle vittime
sono in primo luogo un segno per riconoscere la loro sofferenza: “L’indennizzo offerto
è davvero simbolico e non va a rimuovere il dolore o la memoria di quegli eventi terribili”.
“La fondazione 'Dignity’ - prosegue il vescovo - offre quindi soprattutto la possibilità
per le vittime di parlare. Per alcuni di loro, questa è la prima volta che possono
parlare con qualcuno”. “Una volta che un male è stato commesso da un membro della
Chiesa - conferma il vescovo -, dobbiamo assumercene la responsabilità, riparare e
assicurare che ciò non accada mai più. Si stanno pertanto implementando tutti i tipi
di accortezze in modo che non si ripeta. Per il resto, solo Dio può consolare i cuori”.
Harpigny assicura che ai vescovi non importa che l’immagine della Chiesa sia stata
rovinata “a causa di tutto il male che è stato fatto”: “Questo non è davvero la cosa
più importante - conclude - quanto piuttosto riconoscere finalmente le vittime e andare
in loro soccorso”. (R.P.)