Visita del Papa al Seminario Romano Maggiore. Intervista con il card. Vallini
Papa Francesco si reca oggi alle 18,00 – è la sua prima volta - al Pontificio Seminario
Romano Maggiore per incontrare i seminaristi di Roma in occasione della festa della
Madonna della Fiducia. Sull’attesa di questo incontro ascoltiamo il cardinale vicario
Agostino Vallini, al microfono di Luca Collodi:
R. - C’è una
grande gioia, una grande attesa, e certamente questa sera il Santo Padre dialogherà
con i seminaristi e darà loro un forte incoraggiamento e delle luci per il loro cammino
formativo.
D. - Come sta cambiando il seminarista nella Diocesi di Roma?
R.
- La novità più grande è che la maggioranza dei seminaristi è composta da giovani
adulti, normalmente già in possesso di titoli di studi accademici, che hanno maturato
la loro scelta nelle parrocchie o in altre forme di esperienze spirituali; sono giovani
che fanno un cammino di discernimento, perché prima di iniziare la formazione in senso
stretto, frequentano il seminario, anche se in modo alterno, per un anno propedeutico
di discernimento, di approfondimento della loro vocazione. In seguito, cominciano
gli studi della filosofia e della teologia e il loro itinerario di formazione che
prevede anche esperienze pastorali e soprattutto il forgiare lo spirito in un’esperienza
di vita comunitaria. Saranno chiamati dal sacerdote ad essere guide di comunità: il
Seminario li prepara a questo. Direi che oggi c’è una maggiore consapevolezza dell’impegno
ma anche direi della generosità e tanta passione.
D. - Quindi per Roma si può
parlare di una tradizione di vocazioni adulte …
R. - È un po’ una tradizione,
ormai da molti anni; ci sono anche numeri più piccoli di giovani che vengono dal cammino
preparatorio al Seminario Maggiore: quelli del Seminario Minore. Però, certo, oggi
sarebbe necessario anche un numero maggiore di giovani e di vocazioni per Roma.
D.
– Questi giovani restano o ci sono anche delle uscite dal Seminario?
R. -
Partiamo dalla considerazione che la chiamata del Signore attende una risposta libera.
Durante il cammino formativo, se un giovane comprende o è aiutato a comprendere, che
il cammino seminaristico non è il suo bene viene aiutato o sceglie di lasciare. Sono
eccezioni per la verità, perché prima di entrare nell’itinerario di formazione seminaristica
vero e proprio, c’è una preparazione, contatti, discernimento, fatto anche con delle
guide, e questo certo dispensa poi da sorprese successive.
D. - Quale sarà
l’augurio che rivolgerà la comunità dei seminaristi al Papa questa sera?
R.
- Come tutti, c’è un grande affetto verso la persona di Papa Francesco e quindi sono
desiderosi di ascoltare che cosa il cuore del Papa confida loro, ma gli augureranno
un lungo Pontificato e prometteranno di essergli accanto con la preghiera e con la
generosa sequela.