In Italia disoccupazione al 12,9%, peggio degli altri Paesi Ue
Ennesimo rialzo per la disoccupazione. A gennaio, il tasso registrato dall’Istat è
stato del 12,9%, ai massimi livelli dal 1977. “Allucinante”, ha detto il premier Renzi,
che ha chiesto subito l’avvio del "Job act". Il servizio di Alessandro Guarasci:
L’Italia peggiora
rispetto alla media degli altri Paesi. Nel mese di gennaio, il tasso di disoccupazione
nell'Eurozona è rimasto stabile al 12%, mentre in Italia è aumentato dello 0,2%. Il
numero dei senza lavoro sfiora i quattro milioni, con una crescita di 260 mila unità
in un anno. Drammatica la situazione al sud. Se prendiamo il 2013, la disoccupazione
ha raggiunto un tasso del 12,2%, ma nel Mezzogiorno è schizzata al 19,7%. E altrettanto
preoccupante su base nazionale è il dato di chi ha tra i 15 e i 24 anni: in questo
caso, i senza lavoro sono il 42,4%, circa 690 mila persone. E gli inattivi, coloro
che non cercano un impiego, lo scorso anno erano il 36,5%. Eppure qualcosa, nel mercato
del lavoro si sta muovendo. Le aziende cominciano a ricercare alcune specifiche figure.
Domenico Mauriello del centro studi di Unioncamere:
R. – Un incremento,
seppur lieve, ma è da evidenziare in questa fase congiunturale di alcune professioni
della filiera dell’informatica, soprattutto programmatori web, sviluppatori software
e programmatori.
D. – Si tratta però di professioni in cui serve una forte
specializzazione da quello che capiamo...
R. – Servono competenze tecniche
molto molto forti. Però, quello che le imprese in questo momento chiedono è di lavorare
con un grande senso di intraprendenza, pur essendo un lavoro alle dipendenze e non
un lavoro autonomo, imprenditoriale.