Il Papa scrive alle famiglie e cerca vescovi per affascinare il mondo
"Fare famiglia è una
dinamica naturale. E' luogo generativo di bene comune". Per Francesco Belletti, presidente
del Forum delle Famiglie,"il Papa scrive alle famiglie dicendo di pregare per i
pastori. E' il modo migliore per sottolineare come la famiglia sia una risorsa per
costruire la Chiesa. E' un soggetto ecclesiale". Ci sono però temi difficile da
gestire, come le famiglie divorziate-risposate, le unioni omosessuali. Ci sono domande
precise ma anche nel dibattito molte ambiguità". "C'è voglia di accoglienza e misericordia
ma non serve rivendicare diritti particolari. L'idea sta nell'atteggiamento di misericordia".
"L'identità sessuale è in grande attacco all'antropologia. Oggi, c'è il rischio di
famiglie fai da te. Con una grave perdita d'identità della società civile e della
sua organizzazione. E, forse, bisogna proprio ricordarsi che la famiglia vive nel
sociale, nel rapporto con il lavoro, nel confronto con famiglie provenienti da altre
culture e religioni". In udienza con la Congregazione dei Vescovi, il Papa ha invece
indicato alcuni criteri per la scelta dei pastori diocesani. "Nè apologeti,
nè rappresentanti di "eventuali scuderie, consorterie o egemonie". Vescovi che non
vadano in giro per incontri e convegni. Vescovi "scelti dallo Spirito Santo". Ma non
esiste un pastore "standard" per tutte le Chiese. Non serve un amministratore delegato
di azienda, ma "un uomo che sappia alzarsi all'altezza dello sguardo di Dio per guidarci
verso di Lui". Ne parliamo con mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, presidente
Commissione Cei per il Clero e la Vita Consacrata. (a cura di Luca Collodi)