2014-02-27 16:30:23

Troppa burocrazia anche in agricoltura. Scanavino nuovo presidente Cia


Le aziende agricole italiane spesso hanno produzioni di qualità, ma il loro lavoro giornaliero è frenato da una burocrazia asfissiante. E’ quanto emerge da un’indagine della Confederazione Italia Agricoltori, presentata questo giovedì a Roma nel corso dell’assemblea nazionale che ha eletto il nuovo presidente. Sentiamo Alessandro Guarasci RealAudioMP3
Semplificare. E’ questa la via maestra per rilanciare le aziende italiane. E il discorso vale anche per l’agricoltura. Il "mostro" della burocrazia negli ultimi dieci anni ha ''divorato'' 100 mila imprese di questo settore, costrette a chiudere per il peso opprimente dei tremendi costi e della farraginosità dei rapporti con la Pubblica amministrazione. I costi sono enormi: oltre 7 miliardi l'anno. E questo nonostante la produzione italiana sia di qualità, come dice il neo presidente della Cia, la Confederazione Italiana Agricoltori, Dino Scanavino
“L’agricoltura ha contribuito, più di altri, a fermare il declino del Pil: siamo dei bravi produttori, ma non abbiamo margini. Mentre i nostri competitori, anche europei, hanno delle performance in termini di reddito migliori. Questo è da ricercare nelle infrastrutture che regolano l’economia italiana: costano, fanno perdere tempo e, molte volte, espongono anche al rischio di sanzioni gravi. Per cui disincentivano anche la capacità imprenditoriale”.
Il nuovo ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, promette un marchio 'Italia' che valorizzi le eccellenze agroalimentari del paese e le tuteli nel mondo. E un nodo fondamentale è rafforzare i redditi degli agricoltori: su 100 euro di spesa in prodotti agricoli freschi solo 1,8 euro, al netto di salari e ammortamenti, rimangono nelle tasche dei produttori.








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