Politica: bufera per il ritiro del decreto "Salva Roma, mentre c'è aria di scissione
nel M5S
In Italia giornata politica ad alta tensione. Dopo il ritiro del decreto cosiddetto
Salva Roma, che provoca un buco di 600 milioni, il sindaco della Capitale Marino minaccia
il blocco della città da domenica se non arriveranno risposte dal governo. Aria di
scissione intanto nel Movimento 5 Stelle, in seguito all’espulsione di quattro senatori
dissidenti rispetto alla linea Grillo. Servizio di Giampiero Guadagni:
Prima il
temporale, poi una parziale schiarita sul cielo di Roma Capitale. Il sindaco Marino
avverte che senza risorse dal primo marzo sono a rischio non solo i servizi e gli
stipendi dei dipendenti comunali, ma anche un evento di portata planetaria come la
canonizzazione di due Papi, in programma il 27 aprile e per la quale ricordiamo è
previsto l'arrivo di 5 milioni di persone. I toni di Marino non sono piaciuti a Renzi.
Palazzo Chigi fa sapere di lavorare per risolvere con urgenza un problema non creato
da questo governo. E dopo telefonate infuocate nel mattino, tra il premier e il sindaco
il confronto si è rasserenato. Questo venerdì probabilmente il Consiglio dei ministri
approverà un decreto che accoglie alcune misure contenute nel decreto Salva Roma ritirato.
Non si placa invece, anzi si alimenta, il durissimo scontro in casa Cinque Stelle.
Dopo l’espulsione dei 4 senatori ribelli, confermata dalla rete, si accelera lo strappo
nel Movimento, con le dimissioni di una decina di senatori e di due deputati, che
denunciano minacce e la totale mancanza di democrazia interna. Replica Grillo: nessuna
motivazione ideologica. La diaspora non sembra preoccupare gli ortodossi del partito.
Ma c'è già chi ipotizza nuove alleanze tra i fuoriusciti grillini e una parte della
sinistra.