Iraq: i vescovi contro la violenza che "distrugge il Paese"
La situazione drammatica vissuta dall'Iraq ha spinto i vescovi cattolici iracheni
a riunirsi in Assemblea per richiamare i cristiani e tutti i connazionali a reagire
davanti alle violenze settarie e agli scontri tra fazioni politiche che stanno di
nuovo precipitando il Paese nel caos. Dall'incontro, svoltosi a Baghdad martedì mattina
presso la cattedrale caldea di san Giuseppe, è venuto un appello finale inviato anche
a tutte le forze politiche e ai rappresentanti del governo e delle istituzioni irachene.
Nell'appello, pervenuto all'agenzia Fides, sono formulate alcune raccomandazioni urgenti.
A tutti i cristiani si chiede di pregare nel tempo di Quaresima per impetrare il dono
della pace e della sicurezza per tutto il Paese. Alle forze politiche e sociali si
chiede di dialogare e trovare soluzioni politiche urgenti alla crisi della nazione,
per porre un freno al dilagare della violenza. I vescovi si rivolgono anche a quanti
sono fuggiti dall'Iraq negli ultimi anni a causa dell'instabilità e dei conflitti,
chiedendo agli emigrati di fare ritorno in Patria. Viene anche presa in considerazione
la situazione della Siria, e si torna a auspicare la rapida liberazione dei due vescovi
e delle suore di Maalula rapiti nel contesto del conflitto siriano. Si esprime anche
viva gratitudine per quanto Papa Francesco sta facendo per la Chiesa, per il mondo
e per la pace in tutte le aree sconvolte da guerre e violenze, ripetendo per tutti
i cristiani l'incoraggiamento a rimanere nel proprio Paese per dare testimonianza
della propria fede anche in contesti e momenti difficili. Per la prima volta, all'Assemblea
dei vescovi cattolici iracheni hanno preso parte anche i superiori degli ordini e
delle congregazioni religiose. L'organismo ha anche eletto il nuovo segretario nella
persona di Shlemon Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad dei caldei. A coadiuvarlo
sarà Yousef Abba, arcivescovo di Baghdad dei siro-cattolici. (R.P.)