Emergenza rifiuti in Calabria, una nuova 'terra dei fuochi'?
Francesco Spanò, referente di Libera per Reggio Calabria In
una regione dove la raccolta differenziata già funziona pochissimo, soprattutto a
causa di una politica distratta, la criminalità organizzata lucra sulle inefficienze
del 'ciclo dei rifiuti' e quindi ha interesse a mantenere lo status quo. Politiche
di emergenza e quindi appalti per smaltire in pochi giorni tonnellate di rifiuti,
apetura di disacariche presso siti privati con provvedimenti in deroga rispetto alle
normali autorizzazioni. Tutto ciò ha prodotto sedici anni di commissariamento per
un costo di circa 1 miliardo di euro, per la maggior parte finiti nelle tasche di
società collegate alla criminalità organizzata. In Calabria da più di due
settimane nessuno raccoglie più la spazzatura perché non sa dove sversarla. Dopo la
chiusura della discarica di Pianopoli, a Lamezia Terme, tutti i centri dello Stretto
e del Basso Ionico sono ammorbati dal puzzo e invasi da montagne di immondizia.
Almeno 20 mila tonnellate di spazzatura giacciono per terra, mentre iniziano i primi
roghi velenosi, le famiglie si rifiutano di mandare a scuola i bambini e aumenta l'allarme
per le ricadute sulla salute dei cittadini. (Intervista a cura di Fabio Colagrande)