2014-02-24 12:45:26

Siria: 5,5 milioni di bimbi colpiti da crisi. La denuncia delle agenzie internazionali


Quasi cinque milioni e mezzo di bambini sono stati colpiti dal conflitto in Siria e nei Paesi vicini. A denunciarlo sono l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr), l’Unicef, Mercy Corps, Save the Children e World Vision, che hanno lanciato un appello affinché si esprima “sdegno per il devastante impatto avuto sui bambini e le preoccupanti conseguenze a lungo termine di una generazione perduta, ora che il conflitto in Siria sta per entrare nel suo quarto anno”. Le cinque organizzazioni - che si rivolgono a “tutti coloro che hanno la responsabilità e la possibilità di porre fine alle sofferenze dei bambini e salvaguardare il loro futuro” - avvertono che “se non si porrà fine agli interminabili orrori e sofferenze che vivono questi bambini e se non si aumenteranno gli investimenti per la loro formazione e protezione, un'intera generazione può essere perduta”. L’invito è quindi ad “unirsi al grande appello lanciato su www.change.org: la richiesta di intervento - spiegano i promotori - è diretta a tutti coloro che hanno la responsabilità e la possibilità di porre fine alle sofferenze dei bambini e salvaguardare il loro futuro”. Oltre alla protezione immediata dei bambini, l’appello sottolinea l'importanza di interrompere il ciclo di violenza e di fornire a giovani e bambini il sostegno di cui hanno bisogno perché possano giocare un ruolo costruttivo nel futuro mantenimento della pace e della stabilità in Siria e nella regione circostante. In particolare, si chiede di porre fine alla violenza contro i bambini siriani, al blocco degli aiuti umanitari, agli attacchi contro gli operatori umanitari e le infrastrutture e si sollecita un rinnovato impegno per la riconciliazione e la tolleranza, oltre che maggiori investimenti nell'istruzione e nella tutela psicologica di tutti i piccoli colpiti dal conflitto. L'appello pubblico, concludono le organizzazioni, mira a coinvolgere “almeno 1 milione di sostenitori prima che la guerra in Siria raggiunga la fine del suo terzo anno, il 15 marzo”. (G.A.)







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