Ucraina: eletto nuovo presidente ad interim. La Tymoshenko: non interessata a fare
premier
All’indomani della destituzione del presidente Yanukovic, scaricato anche dal suo
partito, il Parlamento ucraino ha eletto il presidente dell’assemblea Turcinov nuovo
capo di Stato ad interim. L’aula, che è ancora riunita, potrebbe votare nelle prossime
ore anche il nuovo presidente del Consiglio: la Tymoshenko, liberata ieri dopo circa
due anni di carcere, ha fatto sapere di non essere interessata all'incarico. La ex
premier incontrerà presto Angela Merkel. La cancelliera tedesca ha telefonato alla
Tymoshenko invitandola a lavorare per l'unità del Paese. Il Parlamento sta intanto
operando per la formazione di un governo di coalizione entro martedì e ha fissato
al 25 maggio le elezioni presidenziali anticipate. Per un’analisi degli possibili
scenari politici che possono aprirsi, Marco Guerra ha sentito l’inviato di
Avvenire, Luigi Geninazzi:
R. – Dapprima
l’accordo posto dalla trojka dell’Unione Europea e poi la svolta che è successa nella
giornata di sabato fanno ben sperare: la protesta di piazza, lo spirito di Maidan
ha avuto il sopravvento, il presidente è fuggito, la situazione è più tranquilla,
più pacifica. Adesso si tratta di arrivare alle elezioni il 25 maggio, anche se il
vincitore ormai è già stato preannunciato ed è l’icona della Rivoluzione arancione
di dieci anni fa, Yulia Tymoshenko, accolta trionfalmente dopo la sua liberazione
dal carcere. L’opposizione è molto divisa: bisognerà vedere se gli altri candidati
tenteranno comunque di entrare in lista, anche loro, oppure no. Chi sono gli altri
candidati? Fino a due giorni fa uno dei candidati più probabili era senz’altro l’ex
pugile Klitschko, che nei vari partiti dell’opposizione è stato quello più in sintonia
con la piazza, mentre gli altri sono movimenti o movimenti di ultradestra o il partito
Svoboda o cose del genere… E poi – certo! – fino a qualche tempo fa c’era l’oligarca
Poroshenko, uno dei pochi oligarchi, uno dei pochi imprenditori, che invece di stare
con Janukovic, con il presidente, stava con la rivolta.
D. – Sembra che Yanukovic
e la sua maggioranza si siano completamente squagliati in 24 ore: dobbiamo attenderci
un colpo di coda di questa parte politica?
R. – Il blocco di potere si è squagliato!
Lo stesso Partito delle Regioni, il partito che ha portato Yanukovic alla vittoria
presidenziale nel 2010, ha cambiato bandiera o comunque molti di loro hanno appoggiato
all’ultimo minuto la protesta. Quindi da questo punto di vista non credo che si prospetti
un duro confronto fra l’est e l’ovest dell’Ucraina. Certo che, però, in alcune zone
i fedelissimi di Yanukovic restano forti e quindi potranno tentare di far valere le
loro ragioni.
D. – Kiev volterà le spalle a Mosca per riprendere il processo
di integrazione europeo? E’ un po’ questa la chiave e anche il Fondo monetario internazionale
ha detto che è disponibile a dare prestiti all’Ucraina…
R. – Abbiamo già assistito
a qualcosa del genere quando la Tymoshenko è stata primo ministro. E’ chiaro che politicamente
il nuovo governo, il nuovo presidente che uscirà appunto a maggio, guarderà di più
all’Unione Europea, firmerà il Trattato di associazione. Però – anche qui – non dobbiamo
dimenticare che come premier la Tymoshenko aveva firmato alla fine un accordo con
Putin. Quindi le cose sono un po’ più complicate. Io credo che ci sia molto pragmatismo
anche nell’eroina della rivoluzione, nella bionda Julia Tymoshenko: avrà, senza dubbio,
interesse a non rompere con Mosca dal punto di vista economico. Dipende però molto
dal gioco che vorrà fare Putin: dovrà rifare un po’ i conti e quindi la partita è
molto aperta.