2014-02-23 15:19:27

Ucraina: eletto nuovo presidente ad interim. La Tymoshenko: non interessata a fare premier


All’indomani della destituzione del presidente Yanukovic, scaricato anche dal suo partito, il Parlamento ucraino ha eletto il presidente dell’assemblea Turcinov nuovo capo di Stato ad interim. L’aula, che è ancora riunita, potrebbe votare nelle prossime ore anche il nuovo presidente del Consiglio: la Tymoshenko, liberata ieri dopo circa due anni di carcere, ha fatto sapere di non essere interessata all'incarico. La ex premier incontrerà presto Angela Merkel. La cancelliera tedesca ha telefonato alla Tymoshenko invitandola a lavorare per l'unità del Paese. Il Parlamento sta intanto operando per la formazione di un governo di coalizione entro martedì e ha fissato al 25 maggio le elezioni presidenziali anticipate. Per un’analisi degli possibili scenari politici che possono aprirsi, Marco Guerra ha sentito l’inviato di Avvenire, Luigi Geninazzi: RealAudioMP3

R. – Dapprima l’accordo posto dalla trojka dell’Unione Europea e poi la svolta che è successa nella giornata di sabato fanno ben sperare: la protesta di piazza, lo spirito di Maidan ha avuto il sopravvento, il presidente è fuggito, la situazione è più tranquilla, più pacifica. Adesso si tratta di arrivare alle elezioni il 25 maggio, anche se il vincitore ormai è già stato preannunciato ed è l’icona della Rivoluzione arancione di dieci anni fa, Yulia Tymoshenko, accolta trionfalmente dopo la sua liberazione dal carcere. L’opposizione è molto divisa: bisognerà vedere se gli altri candidati tenteranno comunque di entrare in lista, anche loro, oppure no. Chi sono gli altri candidati? Fino a due giorni fa uno dei candidati più probabili era senz’altro l’ex pugile Klitschko, che nei vari partiti dell’opposizione è stato quello più in sintonia con la piazza, mentre gli altri sono movimenti o movimenti di ultradestra o il partito Svoboda o cose del genere… E poi – certo! – fino a qualche tempo fa c’era l’oligarca Poroshenko, uno dei pochi oligarchi, uno dei pochi imprenditori, che invece di stare con Janukovic, con il presidente, stava con la rivolta.

D. – Sembra che Yanukovic e la sua maggioranza si siano completamente squagliati in 24 ore: dobbiamo attenderci un colpo di coda di questa parte politica?

R. – Il blocco di potere si è squagliato! Lo stesso Partito delle Regioni, il partito che ha portato Yanukovic alla vittoria presidenziale nel 2010, ha cambiato bandiera o comunque molti di loro hanno appoggiato all’ultimo minuto la protesta. Quindi da questo punto di vista non credo che si prospetti un duro confronto fra l’est e l’ovest dell’Ucraina. Certo che, però, in alcune zone i fedelissimi di Yanukovic restano forti e quindi potranno tentare di far valere le loro ragioni.

D. – Kiev volterà le spalle a Mosca per riprendere il processo di integrazione europeo? E’ un po’ questa la chiave e anche il Fondo monetario internazionale ha detto che è disponibile a dare prestiti all’Ucraina…

R. – Abbiamo già assistito a qualcosa del genere quando la Tymoshenko è stata primo ministro. E’ chiaro che politicamente il nuovo governo, il nuovo presidente che uscirà appunto a maggio, guarderà di più all’Unione Europea, firmerà il Trattato di associazione. Però – anche qui – non dobbiamo dimenticare che come premier la Tymoshenko aveva firmato alla fine un accordo con Putin. Quindi le cose sono un po’ più complicate. Io credo che ci sia molto pragmatismo anche nell’eroina della rivoluzione, nella bionda Julia Tymoshenko: avrà, senza dubbio, interesse a non rompere con Mosca dal punto di vista economico. Dipende però molto dal gioco che vorrà fare Putin: dovrà rifare un po’ i conti e quindi la partita è molto aperta.







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