2014-02-23 13:25:21

Il Papa: i cardinali siano "canali di carità", evitare comportamenti di "corte" con intrighi e cordate


“Il nostro linguaggio sia quello del Vangelo, i nostri atteggiamenti quelli delle Beatitudini e la nostra via quella della santità”. E’ quanto sottolineato da Papa Francesco durante la Messa in San Pietro, questa domenica, rivolgendosi ai nuovi cardinali, creati nel Concistoro di sabato. A tutti i porporati il Pontefice ha chiesto di “evitare abitudini e comportamenti di corte, intrighi, chiacchiere e cordate” e, guidati dallo Spirito di Cristo, di farsi, invece, “canali in cui scorre la sua carità”. Il servizio di Gabriella Ceraso: RealAudioMP3

E’ particolarmente ricca di fiori e colori questa domenica la Basilica Vaticana: spiccano il verde degli abiti dei celebranti e il rosso purpureo della tante berrette dei cardinali raccolti in preghiera col Papa. “Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito”. Dalla preghiera della Colletta, il Pontefice trae spunto per richiamare tutti ad un atteggiamento fondamentale:

“L’ascolto dello Spirito Santo, che vivifica la Chiesa e la anima. Con la sua forza creatrice e rinnovatrice, lo Spirito sempre sostiene la speranza del Popolo di Dio in cammino nella storia, e sempre sostiene, come Paraclito, la testimonianza dei cristiani”.

Cosa suggerisce lo Spirito dunque nei testi liturgici di oggi? Il Papa li ripercorre, dal Libro del Levitico, al Vangelo di Matteo, alla Lettera di San Paolo: sono un invito concreto ad imitare santità e perfezione del Padre nostro celeste. “Parole che interpellano tutti noi” spiega il Papa rivolgendosi, in particolare, ai nuovi cardinali:

Imitare la santità e la perfezione di Dio può sembrare una meta irraggiungibile. Tuttavia, la prima Lettura e il Vangelo suggeriscono gli esempi concreti affinché il comportamento di Dio diventi regola del nostro agire. Ma ricordiamoci tutti noi, ricordiamoci che senza lo Spirito Santo sarebbe vano il nostro sforzo! La santità cristiana non è prima di tutto opera nostra, ma è frutto della docilità – voluta e coltivata – allo Spirito del Dio tre volte Santo”.

E’ lo Spirito Santo infatti che ci può purificare, trasformare, plasmare, convertire il cuore, rileva il Papa, giorno per giorno, per farci santi secondo la sua “nuova legge”, in antitesi a quella dell’odio, della vendetta, della persecuzione. “A chi vuole seguirlo”, ricorda il Pontefice, “Gesù chiede di amare chi non lo merita, senza contraccambio, per colmare i vuoti d’amore che ci sono nei cuori, nelle relazioni umane, nelle famiglie, nelle comunità, nel mondo”:

“Fratelli Cardinali, Gesù non è venuto a insegnarci le buone maniere, maniere da salotto! Per questo non c’era bisogno che scendesse dal Cielo e morisse sulla croce. Cristo è venuto a salvarci, a mostrarci la via, l’unica via d’uscita dalle sabbie mobili del peccato, e questa via di santità è la misericordia, quella che Lui ha fatto e ogni giorno fa con noi. Essere santi non è un lusso, è necessario per la salvezza del mondo”.

E questo è richiesto dal Signore Gesù e dalla madre Chiesa anche ai cardinali: “Essere testimoni con maggiore zelo e ardore di questi atteggiamenti di santità”:

"Pertanto, amiamo coloro che ci sono ostili; benediciamo chi sparla di noi; salutiamo con un sorriso chi forse non lo merita; non aspiriamo a farci valere, ma opponiamo la mitezza alla prepotenza; dimentichiamo le umiliazioni subite".

Cardinali dunque che, guidati dallo Spirito di Cristo, afferma il Papa, siano “canali in cui scorre la sua carità”. “Questa,” ribadisce “deve essere la condotta di un Cardinale”:

"Il Cardinale - specialmente a voli lo dico - entra nella Chiesa di Roma, fratelli, non entra in una corte. Evitiamo tutti e aiutiamoci a vicenda ad evitare abitudini e comportamenti di corte: intrighi, chiacchiere, cordate, favoritismi, preferenze. Il nostro linguaggio sia quello del Vangelo: 'sì, sì; no, no'; i nostri atteggiamenti quelli delle Beatitudini, e la nostra via quella della santità".

“Siete tempio di Dio”, ripete il Papa con le parole di San Paolo, “tempio santo” in cui si celebra una “liturgia esistenziale”, in una parola " la liturgia dell'amore":

Quando nel nostro cuore trova posto il più piccolo dei nostri fratelli, è Dio stesso che vi trova posto. Quando quel fratello viene lasciato fuori, è Dio stesso che non viene accolto. Un cuore vuoto di amore è come una chiesa sconsacrata, sottratta al servizio divino e destinata ad altro”.

Ai cardinali il Papa non manca infine di chiedere vicinanza con la preghiera, il consiglio e la collaborazione e raccomanda l’unità nell’invocazione dello Spirito Santo, perché il Collegio cardinalizio arda di carità e santità per irradiare l’amore di Cristo al mondo.







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