Il G20 a Sydney raggiunge un accordo per la crescita globale del Pil
“Accelerare la crescita economica mondiale, attuando politiche che puntino a far aumentare
il Pil del 2% nei prossimi cinque anni”. È il target fissato nel comunicato finale
del G20 di Sydney. Nel documento si precisa che le politiche possono tradursi in “2.000
miliardi di dollari di attività economica” in più e decine di milioni di posti di
lavoro. Il piano prende le mosse da un documento del Fmi, nel quale si stima che le
riforme strutturali potrebbero far salire la crescita di mezzo punto l'anno nei prossimi
5 anni. Secondo le indiscrezioni è prevalsa la linea di chi, come Fmi, Ocse, Francia,
Australia e Giappone, puntava a stabilire un obiettivo numerico contro chi, come la
Germania, chiedeva una generica “raccomandazione” sulla “traiettoria della crescita”.
Il G20 è inoltre intervenuto sul tema della tassazione delle grandi imprese del settore
"hi tech", e ha concluso che i profitti vanno tassati dove viene creato valore, impegnandosi
a dare il via “allo scambio automatico di informazioni in materia di tasse entro la
fine del 2015 fra i Paesi membri del G20”. Alla riunione delle 20 economie più importanti
del mondo è intervenuto anche il presidente della Bce Mario Draghi, mettendo in guardia
su una ripresa che nell’area euro resta modesta. Draghi ha lanciato inoltre un monito
per il debito pubblico ancora troppo elevato in diversi Paesi Ue. La Bce, ha detto,
è pronta ad agire se necessario sulla base delle aspettative dell'inflazione. (M.G.)