2014-02-22 18:53:04

Ucraina, deposto il presidente Ianukovic, libera la leader dell'opposizione Timoshenko


In Ucraina destituito il presidente Ianukovic, allontanatosi da Kiev e che grida al colpo di Stato e non cede alle dimissioni. Già attuato intanto un passaggio di poteri con la nomina di presidente e premier ad interim per Turchynov, braccio destro di Iulia Timoshenko, liberata dopo due anni di reclusione. Il servizio di Paola Simonetti: RealAudioMP3

L’Ucraina ad una svolta, dopo mesi di tensioni e proteste finite nel sangue. L’opposizione in poche ore ha messo alle corde il presiedente Ianukovic, allontanatosi da Kiev e bloccato mentre cercava di lasciare il, paese e che in tv fa sapere di non volersi dimettere in una situazione da colpo di Stato. Ma il passaggio di consegne è stato già attuato in Parlamento con l’elezione a presidente e premier ad interim di Turchynov, braccio destro della Timoshenko, liberata in queste ore dopo due anni di reclusione e che ha commentato "La dittatura è finita”. L'Aula ha anche già deciso la data delle nuove elezioni previste per il 25 maggio e approvato l'impeachment e la destituzione dell’ex presidente con l'accusa di aver violato i diritti umani della popolazione ucraina. A Kiev i manifestanti presidiano gli uffici istituzionali avendo dalla loro anche la polizia che condivide il desiderio di un "cambiamento rapido nel paese". Preoccupata la Russia, per la quale l’opposizione ha ceduto a estremisti armati le cui azioni costituiscono una minaccia alla sovranità dell’Ucraina”. Gran Bretagna e Germania invece sostengono il nuovo governo e chiederanno al Fondo monetario internazionale di concedere aiuti finanziari vitali per il Paese.

Ma qual è l’atteggiamento delle grandi potenze mondiali di fronte alla complessa crisi ucraina? Davide Maggiore lo ha chiesto a Marco Di Liddo, analista del Centro Studi Internazionali:RealAudioMP3

R. – In questo momento i grandi del mondo stanno a guardare. Certo, gli Stati Uniti sono intervenuti perché in un dossier così ‘caldo’ come quello ucraino la presenza statunitense era comunque fondamentale, anche a livello di dimostrazione politica di attenzione. Per quanto riguarda poi la Russia, non vedrebbe con piacere un governo eccessivamente filoeuropeo; però è altrettanto consapevole che il popolo ucraino - o una parte del popolo ucraino - è desideroso di realizzare l’integrazione nelle strutture, nel sistema di valori politici e identitari rappresentato dall’Europa.

D. – I grandi del mondo – lei dice – restano in una posizione attendista. Ma cosa può fare, invece, la Comunità internazionale?

R. – In questo momento la Comunità internazionale - e soprattutto l’Unione Europea - può porsi come terza parte mediatrice e come organizzazione e struttura in grado di favorire la pace e la stabilizzazione del Paese. Non è un compito facile, perché i manifestanti non hanno una guida politica unitaria: al momento rappresentano un complesso mosaico di diverse organizzazioni, che va dall’estrema destra agli europeisti, agli attivisti dei diritti umani… In una situazione come questa diventa ancora più difficile sedersi ad un tavolo, perché i manifestanti e coloro che si oppongono al governo di Yanukovich non hanno un’idea politica comune e soprattutto non hanno un obiettivo e un programma unitario, se non quello di voler vedere il presidente Yanukovich rassegnare le dimissioni.

D. – A questo punto esiste una soluzione condivisibile da tutte le parti?

R. – Una soluzione che potrebbe accontentare tutte le parti è emersa: è quella di elezioni anticipate. Però è naturalmente una soluzione temporanea.







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