Spagna: passo importante degli indipendentisti baschi dell’Eta verso il disarmo
Il gruppo indipendentista basco dell'Eta ha cominciato a mettere fuori uso alcune
delle armi ancora in suo possesso, oltre due anni dopo la rinuncia alla lotta armata
annunciata nell'ottobre 2011. Di “piccolo passo” necessario “per un disarmo completo”
ha parlato il governo locale basco, mentre le autorità di Madrid continuano a chiedere
lo scioglimento senza condizioni del gruppo. Ascoltiamo , da Bilbao, Ignacio Arregui:
Un comitato
internazionale, composto da cinque esperti, ha annunciato che il gruppo armato basco
indipendentista – l’Eta – ha sigillato e messo fuori uso una quantità determinante
delle sue armi. Va anche ricordato che risale al 20 ottobre 2011 la rinuncia dell’Eta
alla lotta armata. Con l’annuncio fatto, l’Eta ridurrebbe la sua capacità di utilizzo
delle armi. I cinque mediatori internazionali, presieduti dal loro portavoce, lo srilankese
Ram Manikkalingam, ritengono credibile e rilevante questo gesto dell’Eta e hanno affermato
che si dovrà continuare fino ad arrivare al disarmo totale, poiché questo è un passo
necessario per arrivare allo scioglimento e alla scomparsa del gruppo armato. Il presidente
del governo basco ha affermato che si tratta sì di un gesto positivo, ma non sufficiente.
In realtà la vera notizia sarebbe se l’Eta si sciogliesse e scomparisse. Ed è questa
l’unica via di uscita che vuole il governo centrale di Madrid, dopo 50 anni di conflitto
armato. E’ vero che dal 20 ottobre del 2011 l’Eta non ha ripreso le armi e questo
fatto è anche stato confermato dai mediatori internazionali, ma le 850 vittime del
suo terrorismo, insieme agli ingenti danni materiali, sociali e morali di 50 anni
di violenza e la lentezza con cui i suoi responsabili stanno dilungando il definitivo
disarmo e il loro ritorno alla vita normale spiegano lo scetticismo di ampi settori
della popolazione e di alcune forze politiche. Tuttavia i mediatori hanno concluso
il loro comunicato facendo appello allo spirito di collaborazione attiva di tutte
le forze politiche, sociali e anche alla Chiesa, per il raggiungimento del disarmo
totale e dello scioglimento dell’Eta, come conseguenza di questo processo di disarmo
compiuto adesso.