Italia, Renzi presenta il nuovo governo: lunedì la fiducia al Senato
In Italia giura oggi il nuovo esecutivo presentato ieri sera da Renzi, dopo aver ricevuto
il benestare del Quirinale. Lunedì il voto di fiducia al Senato. Martedì toccherà
alla Camera, ma in questo caso per un passaggio perlopiù formale visti gli ampi numeri
su cui può contare il solo PD, partito del neo premier. Renzi, ma anche il presidente
Napolitano, parlano di squadra di governo che può completare la legislatura fino al
2018. Una squadra composta da un numero limitato di ministri, guidata dal premier
più giovane della storia d’Italia, e con il record di metà presenza femminile. Il
servizio di Giampiero Guadagni:
Un Governo snello,
quello presentato da Matteo Renzi: 16 ministri, metà donne. Non ci sarà più il vicepremier,
Alfano resta come ministro dell’Interno. Per il Nuovo Centrodestra le conferme di
Lupi ai Trasporti e Lorenzin alla Sanità. All’Economia va un tecnico, il presidente
dell’Istat Padoan, già capo economista dell'Ocse, considerato una garanzia per Bruxelles
e la Banca centrale europea. Agli Esteri Federica Mogherini al posto di Emma Bonino,
Roberta Pinotti alla Difesa. Al Lavoro Giuliano Poletti, presidente dell'Alleanza
cooperative; allo Sviluppo economico Federica Guidi. Altro nodo delicato la Giustizia,
che va ad Andrea Orlando. Per il resto, alle riforme istituzionali e rapporti col
parlamento Maria Elena Boschi; all’Istruzione Stefania Giannini, segretario di Scelta
Civica. Alla cultura Franceschini, all’Ambiente Galletti; all’Agricoltura Maurizio
Martina; agli Affari regionali Lanzetta; alla pubblica amministrazione Madia. Sottosegretario
alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, ministro del governo Letta, ex presidente
dell’Anci e braccio destro di Renzi. Renzi che ha confermato la volontà di un governo
di legislatura. Critiche da Cinque stelle e Lega, nel Pd si paventa una mini scissione
guidata da Civati. E Berlusconi afferma: Renzi non ha la maggioranza in Parlamento.
Il banco di prova sarà lunedì, quando il premier si presenterà alla Camera per la
fiducia.
Nel nuovo esecutivo ci sono ex sindaci, a partire da Renzi che ha
guidato l’amministrazione a Firenze, e questo – spiega il neo premier – è garanzia
che saranno ascoltate le esigenze “non solo dei mercati finanziari ma dei mercati
rionali”, cioè della gente. Di questioni urgenti da affrontare per la popolazione
parla proprio, nell’intervista di Alessandro Guarasci, il vescovo, mons.Giancarlo Maria Bregantini, presidente della Commissione episcopale per i problemi
sociali e il lavoro:
R. – Famiglia
e giovani, questo è il grande problema che noi abbiamo. L’accoglienza degli immigrati,
l’integrazione, l’appoggio anche a quello che ha fatto il ministro Kyenge, la detassazione
per chi assume in modo tale da favorire tutto quello che è di sostegno, di incitamento
all’occupazione giovanile. Ascoltando però la gente dei campi, gli operai, il mondo
del lavoro, si raccolgono molti suggerimenti. Occorre che Renzi si metta in ascolto,
crei un’équipe per la "Job act", capace di ascoltare. Noi avremmo anche mille proposte
da fargli sul piano operativo. La politica al servizio della gente.
D. – Finora,
però, sembra che si sia parlato poco del Sud: lei che cosa ne pensa?
R. – Verissimo.
C’è una questione nazionale che è critica. Il Sud però vive in termini quantitativi
il doppio dei problemi, perché soprattutto non ha soluzione. Il Sud, poi, culturalmente
è un problema respinto, rimosso. Il Sud deve avere la consapevolezza di valere, però
anche di essere sostenuto.
D. – Per chiudere, è possibile che Renzi affronti
anche il tema delle unioni civili. Secondo lei, quali paletti vanno messi?
R.
– Secondo me, sarebbe una perdita di credibilità, in questo momento. Cioè, in questo
momento affronti i veri problemi della gente, che non sono questi. Questo, io gli
consiglierei. I temi etici, che dividono maggioranza e minoranza, li tratti dopo.
Primariamente, i temi sociali. Questo è il consiglio che io gli darei.