2014-02-22 07:55:36

Italia, Renzi presenta il nuovo governo: lunedì la fiducia al Senato


In Italia giura oggi il nuovo esecutivo presentato ieri sera da Renzi, dopo aver ricevuto il benestare del Quirinale. Lunedì il voto di fiducia al Senato. Martedì toccherà alla Camera, ma in questo caso per un passaggio perlopiù formale visti gli ampi numeri su cui può contare il solo PD, partito del neo premier. Renzi, ma anche il presidente Napolitano, parlano di squadra di governo che può completare la legislatura fino al 2018. Una squadra composta da un numero limitato di ministri, guidata dal premier più giovane della storia d’Italia, e con il record di metà presenza femminile. Il servizio di Giampiero Guadagni:RealAudioMP3

Un Governo snello, quello presentato da Matteo Renzi: 16 ministri, metà donne. Non ci sarà più il vicepremier, Alfano resta come ministro dell’Interno. Per il Nuovo Centrodestra le conferme di Lupi ai Trasporti e Lorenzin alla Sanità. All’Economia va un tecnico, il presidente dell’Istat Padoan, già capo economista dell'Ocse, considerato una garanzia per Bruxelles e la Banca centrale europea. Agli Esteri Federica Mogherini al posto di Emma Bonino, Roberta Pinotti alla Difesa. Al Lavoro Giuliano Poletti, presidente dell'Alleanza cooperative; allo Sviluppo economico Federica Guidi. Altro nodo delicato la Giustizia, che va ad Andrea Orlando. Per il resto, alle riforme istituzionali e rapporti col parlamento Maria Elena Boschi; all’Istruzione Stefania Giannini, segretario di Scelta Civica. Alla cultura Franceschini, all’Ambiente Galletti; all’Agricoltura Maurizio Martina; agli Affari regionali Lanzetta; alla pubblica amministrazione Madia. Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, ministro del governo Letta, ex presidente dell’Anci e braccio destro di Renzi. Renzi che ha confermato la volontà di un governo di legislatura. Critiche da Cinque stelle e Lega, nel Pd si paventa una mini scissione guidata da Civati. E Berlusconi afferma: Renzi non ha la maggioranza in Parlamento. Il banco di prova sarà lunedì, quando il premier si presenterà alla Camera per la fiducia.

Nel nuovo esecutivo ci sono ex sindaci, a partire da Renzi che ha guidato l’amministrazione a Firenze, e questo – spiega il neo premier – è garanzia che saranno ascoltate le esigenze “non solo dei mercati finanziari ma dei mercati rionali”, cioè della gente. Di questioni urgenti da affrontare per la popolazione parla proprio, nell’intervista di Alessandro Guarasci, il vescovo, mons. Giancarlo Maria Bregantini, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro:RealAudioMP3

R. – Famiglia e giovani, questo è il grande problema che noi abbiamo. L’accoglienza degli immigrati, l’integrazione, l’appoggio anche a quello che ha fatto il ministro Kyenge, la detassazione per chi assume in modo tale da favorire tutto quello che è di sostegno, di incitamento all’occupazione giovanile. Ascoltando però la gente dei campi, gli operai, il mondo del lavoro, si raccolgono molti suggerimenti. Occorre che Renzi si metta in ascolto, crei un’équipe per la "Job act", capace di ascoltare. Noi avremmo anche mille proposte da fargli sul piano operativo. La politica al servizio della gente.

D. – Finora, però, sembra che si sia parlato poco del Sud: lei che cosa ne pensa?

R. – Verissimo. C’è una questione nazionale che è critica. Il Sud però vive in termini quantitativi il doppio dei problemi, perché soprattutto non ha soluzione. Il Sud, poi, culturalmente è un problema respinto, rimosso. Il Sud deve avere la consapevolezza di valere, però anche di essere sostenuto.

D. – Per chiudere, è possibile che Renzi affronti anche il tema delle unioni civili. Secondo lei, quali paletti vanno messi?

R. – Secondo me, sarebbe una perdita di credibilità, in questo momento. Cioè, in questo momento affronti i veri problemi della gente, che non sono questi. Questo, io gli consiglierei. I temi etici, che dividono maggioranza e minoranza, li tratti dopo. Primariamente, i temi sociali. Questo è il consiglio che io gli darei.







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