Messaggio di Papa Francesco per i 50 anni della Sacrosanctum Concilium. Testo integrale
Papa Francesco ha inviato un Messaggio al cardinale Antonio Cañizares Llovera, prefetto
della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, in occasione
del 50.mo anniversario della promulgazione della Costituzione Sacrosanctum Concilium.
di seguito il testo integrale del Messaggio:
Al Venerato Fratello Cardinale
Antonio Cañizares Llovera Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e
la Disciplina dei Sacramenti
Sono trascorsi 50 anni dalla promulgazione della
Costituzione Sacrosanctum Concilium, primo documento promulgato dal Concilio Ecumenico
Vaticano II, e questo importante anniversario fa sorgere sentimenti di gratitudine
per il profondo e diffuso rinnovamento della vita liturgica, reso possibile dal Magistero
conciliare, per la gloria di Dio e l’edificazione della Chiesa, e al tempo stesso
spinge a rilanciare l’impegno per accogliere e attuare in maniera sempre più piena
tale insegnamento.
La Costituzione Sacrosanctum Concilium e gli ulteriori sviluppi
del Magistero ci hanno fatto maggiormente comprendere la liturgia alla luce della
divina Rivelazione, quale «esercizio della funzione sacerdotale di Gesù Cristo», nella
quale «il culto pubblico integrale è esercitato dal corpo mistico di Gesù Cristo,
cioè dal capo e dalle sue membra» (SC, 7). Cristo si rivela come il vero protagonista
di ogni celebrazione, ed Egli «associa sempre a sé la Chiesa, sua sposa amatissima,
la quale lo invoca come suo Signore e per mezzo di lui rende culto all’eterno Padre»
(ibid.). Questa azione, che ha luogo per la potenza dello Spirito Santo, possiede
una profonda forza creatrice capace di attrarre in sé ogni uomo e, in qualche modo,
l’intera creazione. Celebrare il vero culto spirituale vuol dire offrire sé stessi
come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio (cfr Rm 12,1). Una liturgia che fosse
staccata dal culto spirituale rischierebbe di svuotarsi, di decadere dall’originalità
cristiana in un senso sacrale generico, quasi magico, e in un vuoto estetismo. Essendo
azione di Cristo, la liturgia spinge dal suo interno a rivestirsi dei sentimenti di
Cristo, e in questo dinamismo la realtà tutta viene trasfigurata. «Il nostro vivere
quotidiano nel nostro corpo, nelle piccole cose, dovrebbe essere ispirato, profuso,
immerso nella realtà divina, dovrebbe diventare azione insieme con Dio. Questo non
vuol dire che dobbiamo sempre pensare a Dio, ma che dobbiamo essere realmente penetrati
dalla realtà di Dio, così che tutta la nostra vita … sia liturgia, sia adorazione»
(BENEDETTO XVI, Lectio divina al Seminario Romano, 15 febbraio 2012).
Al rendimento
di grazie a Dio per quanto è stato possibile compiere, è necessario unire una rinnovata
volontà di andare avanti nel cammino indicato dai Padri conciliari, perché rimane
ancora molto da fare per una corretta e completa assimilazione della Costituzione
sulla Sacra Liturgia da parte dei battezzati e delle comunità ecclesiali. Mi riferisco
in particolare all’impegno per una solida e organica iniziazione e formazione liturgica,
tanto dei fedeli laici quanto del clero e delle persone consacrate.
Mentre
esprimo la mia riconoscenza a quanti hanno promosso e preparato tale incontro, auspico
che esso porti i frutti sperati. Invoco per questo l’intercessione della Beata Vergine
Maria e invio di cuore a Lei, Signor Cardinale, ai Collaboratori, ai Relatori e a
tutti i partecipanti la Benedizione Apostolica.