Il Venezuela sull'orlo della guerra civile, difficile la mediazione della Chiesa
Luis Badilla Morales, Radio Vaticana L'attuale presidente
venezuelano Maduro non ha il carisma che aveva Chavez. Non è un buon oratore e utilizza
un linguaggio politico contorto, poco immediato, come sostiene un po' tutta la stampa
locale. Per questo si trova in difficoltà a gestire l'attuale crisi sociale ed economica.
D'altronde quello che sta accadendo oggi in Venezuela non è altro che l'esplosione
di una crisi annunciata fin dalle ultime elezioni che avevano restituito l'immagine
di un Paese spaccato a metà. Ecco perché sia la Chiesa cattolica locale che il Papa
hanno sempre sostenuto che per il Paese non c'è nessuna soluzione se non quella del
dialogo fra le due parti. Oggi, invece, il Venezuela sprofonda in quella che sembra
sempre di più una guerra civile. Il ruolo di mediazione della Chiesa è difficile
perché il Governo non la tiene in considerazione. Anzi, dopo una tregua di alcuni
mesi successiva alla visita di Maduro in Vatiano, è tornato ad attaccare la Chiesa
ritenendola colpevole delle proteste. Sembra non voler riconoscere la gravità di una
situazione economica gravissima per la popolazione. In un Paese ricco di risorse la
gente oggi fa fatica a reperire il cibo necessario o oggetti semplici come il sapone.
Continuano in Venezuela le manifestazioni lanciate dal movimento studentesco
e appoggiate dall'opposizione per esigere al governo non solo piu' sicurezza ma anche
una risposta efficace alla crisi economica che attraversa il Paese, con un'inflazione
che supera il 50% egravi problemi di disponibilita' dei prodotti di prima necessita'.
Sarebbero già dieci le vittime degli scontri provocati dalle proteste antichaviste
che coinvolgo forze dell'ordine, bande armate e anche manifestanti chavisti. (Intervista
a cura di Fabio Colagrande)