Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica
Nella settima Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il Vangelo in
cui Gesù dice ai discepoli:
“Avete inteso che fu detto: ‘Amerai il tuo
prossimo e odierai il tuo nemico’. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate
per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli”.
Su
questo brano evangelico ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti, prefetto
agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:
La parola del
Sermone della Montagna di oggi va diritta al cuore della fede cristiana: l’amore al
nemico. Sulla legge del taglione, che già poneva un limite alla vendetta senza limiti
che voleva soddisfazione ad ogni costo, il Signore innalza l’amore della perfezione
di Dio: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”. Questa pagina dell’amore
al nemico la troviamo compiuta interamente nell’amore che il Padre ci mostra nel suo
Figlio sulla croce. A noi che quotidianamente lo colpiamo sulla guancia destra, offendendolo
nell’onore, con i nostri peccati, Cristo, sulla croce, ci ha offerto l’altra guancia,
senza resistere al nostro male. A noi che portiamo Dio costantemente in tribunale,
giudicandolo per come conduce la storia, per il suo agire, perché le cose non sono
come noi vorremmo, Cristo, sulla croce, ci ha dato la sua tunica e il suo mantello
d’amore. A noi, che ci riempiamo la bocca così spesso con la nostra “presunta giustizia”,
a noi che ci facciamo giudici degli altri misurando tutto con il povero metro della
nostra giustizia, mettendo sempre i carichi sulle spalle altrui, Cristo si è caricato
della croce, frutto delle nostre ingiustizie e infedeltà, e l’ha portata fin sulla
cima del Calvario e vi si è lasciato inchiodare, chiedendo al Padre di perdonare anche
questo nostro ultimo peccato: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”
(Lc 23,34). Davanti a questo amore di Dio per noi sulla croce, il Sermone della Montagna
non è più una legge, ma la stessa natura di Dio che si fa dono all’uomo, che lo fa
nuovo: l’amore al nemico. Così fa il cristiano: ama il nemico.