Renzi lavora al programma e ribadisce: governo quasi fatto
Dopo il lungo colloquio di mercoledì sera con il Capo dello Stato Napolitano, per
il premier incarcato Renzi quella di ieri è stata una giornata dedicata alla messa
a punto del programma che lunedì illustrerà in aula alla Camera insieme alla squadra
di governo che sarà pronta sabato. E ieri vertice dei partiti che dovrebbero garantire
la maggioranza al nuovo Esecutivo. Servizio di Giampiero Guadagni.
Questione di
ore e chiudiamo tutto. Matteo Renzi si mostra ottimista al termine di una giornata
caratterizzata da un vertice di maggioranza, al quale il premier incaricato non ha
partecipato, e che però non sembra avere sciolto tutti i nodi. Il principale è la
richiesta del Nuovo Centrodestra che la legge elettorale entri in vigore solo dopo
l’approvazione delle riforme istituzionali. In questo modo si allontanerebbe il ritorno
immediato alle urne, prospettiva invisa al partito di Alfano. Delrio, braccio destro
di Renzi, ha assicurato l’impegno a non staccare la spina alla legislatura prima di
aver approvato il pacchetto di riforme, che comprende anche fisco, lavoro e giustizia.
Ma Alfano vorrebbe un impegno politico scritto. E rilancia la sfida anche sulla scelta
più delicata nella squadra di governo: quella del ministro dell’Economia. Non deve
essere affezionato alle tasse, dice il vicepremier uscente. Almeno in questo d’accordo
con Berlusconi, che da parte sua conferma la linea di opposizione responsabile, considerando
Renzi una opportunità di dialogo per le riforme. Il leader di Forza Italia ipotizza
comunque elezioni politiche tra un anno. Intanto il premier incaricato deve fronteggiare
il malumore interno al suo partito, incarnato dal suo rivale alle primarie Civati
orientato insieme ad altri parlamentari del Pd a non votare la fiducia al nuovo Governo.