2014-02-19 17:40:08

Tensione in Ucraina. L'Ue verso sanzioni


Situazione tesa in Ucraina. Dopo gli scontri di ieri fra polizia e manifestanti pro-Ue, che hanno provocato 25 morti, i servizi di sicurezza ucraini hanno annunciato un’operazione ''antiterrorismo'' a livello nazionale. Intanto l’Unione europea considera la possibilità di sanzioni. Anche gli Stati Uniti condannano le violenze. Il servizio di Debora Donnini:

Non sono bastati l’amnistia annunciata domenica per 200 oppositori e lo sgombero operato dai manifestanti di alcuni edifici pubblici prima occupati: la tensione in Ucraina è tornata a crescere con gli scontri di piazza, ieri a Kiev, dove sono morte 25 persone. L'Ue si appresta a decretare sanzioni contro i responsabili della repressione in una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri convocata per domani pomeriggio. Già oggi il presidente della Commissione Ue, Jose' Manuel Barroso, ha telefonato al presidente ucraino Viktor Ianukovich per "chiedere l'immediato stop della violenza" e la "ferma condanna dell'uso della forza" e ha detto che la Ue "e' pronta a reagire fermamente ad un ulteriore deterioramento della situazione". Condanna alle violenze anche dal presidente francese Hollande e dal cancelliere tedesco Angela Merkel: domani i ministri degli Esteri di Parigi e Berlino si recheranno a Kiev con il loro omologo polacco. Anche gli Stati Uniti starebbero considerando la possibilità di varare sanzioni, ha affermato il segretario di Stato John Kerry, secondo quanto riferisce la Cnn. Preoccupazione anche dal ministro degli Esteri italiano Bonino che parla di rischio di una guerra civile. Da parte sua il presidente Viktor Yanukovich, che nella notte ha parlato al telefono con il collega e alleato russo, Vladimir Putin, ha proclamato per domani una giornata di lutto nazionale e accusato l'opposizione di aver "passato il segno quando ha chiamato la gente alle armi". Le autorità ucraine hanno, poi, lanciato un’operazione antiterrorismo in tutto il paese. E Mosca denuncia un tentativo di "colpo di Stato" in Ucraina ed esige dai leader " dell'opposizione lo stop alle violenze.

Dell’ipotesi sanzioni Fausta Speranza ha parlato con Giandonato Caggiano, docente di diritto dell’Ue all’Università Roma Tre:RealAudioMP3

R. - Ci sono alcune possibilità, una gamma di misure a partire da sanzioni diplomatiche, con espulsione di diplomatici, rottura delle relazioni, sospensioni di visite ufficiali; fino a salire anche alla sospensione di tutte le forme di cooperazione, il boicottaggio di manifestazioni sportive o culturali. Inoltre, ci possono essere sanzioni commerciali che impediscono l’ingresso di determinati prodotti, in particolare - in molti casi - si fa presa sull’embargo della fornitura di armi. Ci possono poi essere sanzioni finanziarie con il congelamento di fondi - eventualmente in banche dell’Unione Europea - poi il divieto di transazioni finanziarie e di crediti all’esportazione e agli investimenti; fino a giungere addirittura ai divieti di volo…

D. - Qualcuno in queste ore ipotizza sanzioni individuali…

R. - Sì. Naturalmente, c’è una possibilità di fare un intervento “chirurgico”, introducendo in particolari misure restrittive in relazione a specifiche persone che fanno parte del governo, o del partito che sostiene il governo, o dei gruppi che sono in qualche maniera controllati dal governo. C’è ormai una prassi consolidata di “sanzioni intelligenti”. Certamente, questo è solo il primo strumento…

D. - Il premier ad interim parla di colpo di Stato da parte dell’opposizione e la Russia gli fa eco. Dunque, qualunque misura, qualunque movimento dell’Unione Europea sarebbe comunque un braccio di ferro con la Russia…

R. - Certamente, la crisi in atto in Ucraina è esattamente il conflitto tra un progressivo avvicinamento all’Unione Europea e al mondo occidentale e un ingresso nell’orbita della Russia. È questo il punto in discussione. Evidentemente, i partiti, le fazioni che sono in questo momento alla guida di quello che comincia a delinearsi come un vero e proprio conflitto civile fanno valere le loro ragioni. Da una parte, l’Unione Europea - sistema articolato di mercato unico con enormi vantaggi – e, dall’altra, invece i finanziamenti economici dati dalla Russia, in particolare per quanto riguarda il pagamento del gas, merce fondamentale per sopravvivere ai freddi inverni dell’Ucraina.







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