Clima. La Commissaria Ue: l'efficienza energetica significa più posti di lavoro
Nella sua prossima presidenza di turno dell’Unione Europea, l’Italia sostenga il processo
lanciato dalla Commissione Europea in materia di clima ed energia. E’ la raccomandazione
della Commissaria danese Connie Hedegaard. L’esecutivo europeo ha presentato
a gennaio il nuovo piano che dovrebbe attuare ambiziose politiche in tema di efficienza
energetica. La Commissaria Hedegaard lo spiega al microfono di Fausta Speranza:
R. – There are
many reasons why: people could wonder why we are so busy in … Le ragioni sono molte.
Alcuni si potranno domandare perché, nella Commissione europea, in fase di crisi economica,
siamo tanto attivi e pensiamo già al 2030 e all’energia del pianeta … Perché è tutto
legato. Se vogliamo ottenere una maggiore competitività, se vogliamo l’energia a prezzi
più convenienti a lungo termine, dobbiamo procedere in maniera intelligente con energia
rinnovabile, investire in energia efficace, in sistemi di produzione di energia e
dobbiamo ridurre il consumo di carbone. Quindi, più a lungo rimandiamo la transizione,
più ci costerà cara; è molto più intelligente farlo ora, pensare ai posti di lavoro
e conservare la gestione dell’energia che diversamente dovremmo importare dall’esterno.
D.
– Dunque, quali sono i punti forti di questo Programma per il clima dell’Unione Europea?
R.
– First, there is a 40% reduction of CO2 in Europe. Is that ambitious?
I tell you, … Prima di tutto, la riduzione del 40% dell’emissione di CO2
in Europa. Una meta ambiziosa? Direi di sì. Per il 2020, una riduzione del 20%, che
però è partita nel 1990. Ora, il nostro impegno è di raddoppiare questo obiettivo
in una sola decade, attraverso uno sforzo interno in Europa. E questa è una meta molto
ambiziosa. Proponiamo anche diverse iniziative: per esempio, rendere più costoso inquinare,
in modo che ci sia un incentivo più forte a investire in energie alternative. Il passaggio
è all’energia rinnovabile e la nostra proposta è che entro il 2030, almeno il 27%
di tutta l’energia consumata in Europa debba originare da energia rinnovabile e che
questo sia vincolante a livello europeo. Ma dev’essere prevista la fattibilità, perché
gli Stati membri possano adeguarsi. Poi, alla fine di quest’anno, la Commissione per
l’energia si occuperà della parte che riguarda l’efficienza dell’energia, perché penso
che la maggior parte della gente sia d’accordo sul fatto che in Europa sia necessario
investire di più sull’efficienza dell’energia. L’Italia paga ogni anno oltre 60 miliardi
di euro per il carburante importato: petrolio, carbone e gas. Pensiamo soltanto se
potessimo gestire un’energia più efficiente, potremmo risparmiare molto denaro ed
investirlo in posti di lavoro in Europa.
D. – E’ possibile, dunque, pensare
che tutto ciò possa avere una ricaduta economica positiva?
R. – I think that
it benefits everybody’s purse if we become more efficient, in Europe, … Credo che
tornerà di vantaggio al borsellino di tutti se l’Europa diventerà più efficiente nell’utilizzo
delle sue risorse energetiche; farà bene alla nostra economia costruire infrastrutture
ed interconnessioni più coerenti, e farà bene anche ai cittadini. Sicuramente richiede
uno sforzo perché questa è una politica per l’energia e per il clima coerente e di
alto livello. E’ quello di cui abbiamo bisogno in Europa. Parliamo di passi molto,
molto importanti per raggiungere gli obiettivi e questo è il motivo per cui spero
che la presidenza italiana dell’Unione Europea ci aiuti a raggiungerli.