Ucraina: proteste fuori controllo, 20 morti e centinaia di feriti. Mosca accusa l’occidente
È di 20 morti, fra i quali 13 civili e 7 poliziotti, e centinaia di feriti il bilancio
della nuova fiammata di violenze scoppiata ieri a Kiev, in Ucraina, dove l’opposizione
è tornata in piazza per chiedere le riforme istituzionali. Gli scontri violentissimi
sono avvenuti in diversi punti della città trasformati in veri e propri campi di battaglia.
Oggi il presidente Yanukovych incontrerà i leader delle opposizioni, intanto la comunità
internazionale esprime preoccupazione mentre la Russia accusa l’occidente. Sentiamo
Marco Guerra:
Dopo tre giorni
di relativa calma, stamane l’opposizione è tornata per le strade di Kiev. La tensione
è scoppiata quando la polizia ha fermato un corteo di migliaia di dimostranti che
tentava di avvicinarsi al parlamento dove si sarebbe dovuta discutere la riforma costituzionale.
E’ seguita un’esclalation di scontri in tre punti della capitale, i più cruenti davanti
alla sede del Partito del presidente Yanukovych, assaltata con bottiglie incendiarie,
le forze di sicurezza hanno risposto con bombe stordenti e colpi d’arma da fuoco.
Alle 17 italiane è scaduto l’ultimatum per ristabilire l’ordine e i manifestanti sono
ora radunati a Maidan, la piazza simbolo della protesta, dove sono ripresi gli scontri
con la polizia che preme con i lacrimogeni e idranti. Spaccata la comunità internazionale:
da una parte Ue, Nato e Usa esprimo preoccupazione con la Germania che non esclude
sanzioni, dall’altra la Russia accusa l’occidente di fomentare la protesta. Sui motivi
di questa nuova fiammata di violenza abbiamo sentito da Kiev Maura Morandi
analista dell'Osservatorio Balcani:
R. - L'opposizione aveva proposto di votare
in Parlamento una legge che avrebbe riportato in vigore la Costituzione del 2004 che
prevede un ribilanciamento dei poteri a favore del Parlamento ma la legge non è stata
nè registrata in Parlamentro nè votata. Da qui sono scoppiati gli scontri
D.
- L'incontro di oggi previsto tra il presidente e l'opposizione è solo un palliativo
o dobbiamo aspettarci qualche risultato concreto?
R. - Non possiamo aspettarci
dei grandissimi risultati, però almeno questo filo di dialogo rimane aperto.