Egitto: riunione al Cairo del Consiglio nazionale delle Chiese
I capi e molti alti esponenti delle preminenti confessioni cristiane presenti in Egitto
- compreso il patriarca copto cattolico Ibrahim Isaac Sidrak - si sono riuniti ieri
in Assemblea presso la cattedrale cairota copto-ortodossa di San Marco, alla presenza
del patriarca copto ortodosso Tawadros II, per celebrare il primo anniversario dell'istituzione
del Consiglio nazionale delle Chiese cristiane. Un anno fa, il 18 febbraio 2013, i
massimi rappresentanti di cinque Chiese - copta ortodossa, copta cattolica, greco
ortodossa, protestante e anglicana – avevano sottoscritto presso la stessa cattedrale
copta ortodossa l'atto di nascita dell'istituzione a forte valenza ecumenica. A giudizio
del vescovo copto cattolico di Assiut, Kyrillos William, “l'istituzione del Consiglio
nazionale delle Chiese è stata un fatto importante per tutti noi, e ne possiamo già
misurare gli effetti a livello locale: durante la settimana di preghiera per l'unità
dei cristiani, si è visto che il popolo dei fedeli è contento di vedere i capi delle
Chiese cristiane pregare insieme. Quest'anno, per la prima volta” riferisce Anba Kyrillos
all'agenzia Fides “un vescovo copto cattolico, il vicario patriarcale Hanna Golta,
ha predicato in una Chiesa copta ortodossa. Non era mai successo”. Secondo il vescovo
copto cattolico di Assiut, il nuovo clima nei rapporti tra gli appartenenti alle diverse
confessioni cristiane è in buona parte dovuto alla buona volontà e all'apertura mostrata
sul terreno ecumenico da Tawadros. Il Consiglio nazionale delle Chiese in Egitto ha
un comitato di presidenza (che riunisce i cinque capi delle Chiese coinvolte), una
segreteria generale (composta da 5 rappresentanti delle diverse chiese e attualmente
presieduta dal sacerdote copto ortodosso Bishoy Helmy) e un comitato esecutivo formato
da 15 membri. Al Consiglio fanno capo 15 commissioni dedicate a questioni e campi
specifici, che si stanno a poco a poco attivando. Tra esse figura anche una commissione
teologica, che potrebbe col tempo affrontare anche a livello locale temi controversi
come il battesimo che i copti ortodossi amministrano a cristiani di altre confessioni
che entrano a far parte della loro Chiesa. Padre Bishoy Elmy ha dichiarato di recente
che tra copti ortodossi e copti cattolici esistono 15 questioni dottrinali e teologiche
controverse su cui si può aprire il confronto. Riguardo alle questioni politiche –
ricorda il vescovo Kyrillos - “gli statuti chiariscono che il Consiglio non se ne
occupa direttamente, e non vuole condizionare i cristiani nella maturazione libera
delle loro opinioni. Ma certo tutti, in quanto cittadini, hanno il dovere di esprimersi
quando è in gioco il bene del Paese”. (R.P.)