Vietnam: migliaia di cristiani e non in piazza per la liberazione dell’avvocato cattolico
Almeno 3mila vietnamiti, cristiani e non, hanno aderito alla fiaccolata promossa nella
giornata di domenica dai sacerdoti Redentoristi di Hanoi e Saigon; i partecipanti
hanno pregato per la salute di Lê Quốc Quân e di molti altri attivisti, dissidenti,
giornalisti e blogger rinchiusi in prigione per la loro battaglia a difesa dei diritti
umani e della libertà religiosa nel Paese. Oggi è fissata la prima udienza del processo
di appello per l'avvocato cattolico, condannato con (false) accuse di frode fiscale.
Dal 2 febbraio egli ha promosso uno sciopero della fame, per protestare contro il
rifiuto opposto dalle autorità della prigione di fornirgli testi giuridici e religiosi,
fra cui la Bibbia. Tuttavia, in queste ultime ore la famiglia e i suoi legali lanciano
l'allarme per le sue condizioni di salute, che definiscono "preoccupanti". Fonti cattoliche
riprese dall'agenzia AsiaNews riferiscono che il suo fisico è molto "indebolito" per
la mancanza di cibo e il clima freddo e umido di questo periodo ad Hanoi contribuisce
a peggiorare il quadro. Inoltre, le autorità della prigione gli hanno più volte impedito
di incontrare i suoi legali (l'ultimo episodio risale al 14 febbraio), in vista del
processo di secondo grado. Fermato e rilasciato dopo brevi periodi in passato, Lê
Quốc Quân è stato arrestato da funzionari del governo vietnamita il 27 dicembre 2012,
con la presunta accusa di "frode fiscale". La condanna a 30 mesi di prigione e al
pagamento di una pesante multa (56mila dollari) è arrivata il 2 ottobre, al termine
di un'udienza lampo durata due ore. A difesa del dissidente, che aveva digiunato e
pregato a lungo in vista del processo di primo grado, sono scesi in campo - senza
ottenere sinora risultati concreti - Ong internazionali, attivisti cattolici e rappresentanti
delle principali religioni in Vietnam. (R.P.)