2014-02-17 08:12:00

Nigeria. Strage di civili: molti i cristiani. Padre Lombardi: "Fermare tanta assurda violenza"


“Una situazione drammatica di terribile e orribile violenza, che colpisce tantissimi innocenti tra cui molti cristiani. Preghiamo per le vittime e speriamo che i responsabili trovino le vie per fermare tanta assurda violenza". Così il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, sulla strage avvenuta in Nigeria durante la notte tra sabato e domenica. Una formazione jihadista ha attaccato il villaggio di Izghe, nello Stato nordorientale del Borno, al grido di “Allah Akbar”. Per mons. Kaigama, arcivescovo di Jos e presidente della Conferenza episcopale nigeriana “quest'ultimo massacro non mi sorprende più, perché Boko Haram - ha detto - segue uno schema regolare, volto a terrorizzare la popolazione”. Al momento il bilancio è di 63 morti, alcune fonti parlano di 100 persone uccise. Il servizio di Giulio Albanese: RealAudioMP3

Durante la notte tra sabato e domenica, una formazione jihadista ha attaccato il villaggio di Izghe, nello Stato nordorientale del Borno, al grido di “Allah Akbar” (Dio è grande). Al momento il bilancio è di 63 morti, ma non è da escludere che il computo delle vittime possa salire nelle prossime ore. I sopravvissuti, molti dei quali cristiani, ancora in stato shock, hanno raccontato alla polizia locale che le vittime sono state sgozzate col machete o uccise a colpi d'arma da fuoco e che gli aggressori, dopo avere saccheggiato alcuni depositi di derrate alimentari, sono fuggiti a bordo di una decina di autovetture fuori strada. Il raid è avvenuto non lontano dal confine con un altro Stato nigeriano del nordest, quello dell'Adamawa, dove molti dei superstiti hanno cercato protezione. Si tratta di una regione in cui vige lo stato d'emergenza, dichiarato dal governo di Abuja per fermare la violenta rivolta della formazione estremista islamica Boko Haram, in corso da quattro anni. Da rilevare che da mercoledì scorso l’aviazione nigeriana, coll’appoggio di reparti della fanteria nelle retrovie, ha avviato un’operazione di bombardamenti a tappeto per snidare gli estremisti nei pressi del villaggio Izghe (dove è avvenuta la strage), nella foresta Sambisa, lungo il confine con il Camerun. Pare dunque che i terroristi abbiamo colpito non solo per intimidire il nemico, ma soprattutto per riproporre sul campo le dinamiche di una guerra asimmetrica che sta causando morte e distruzione.







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