Iraq: leader sciita Al Sadr annuncia ritiro dalla vita politica
A due mesi dalle elezioni parlamentari, il leader sciita Moqtada la Sadr, a capo della
milizia dell’Esercito del Mahdi, ha annunciato il suo ritiro dalla vita politica.
In un comunicato diffuso ieri, al Sadr ha dichiarato che non si candiderà a incarichi
di governo né a far eleggere gli esponenti del suo movimento in parlamento. Salito
agli onori delle cronache in seguito all’invasione americana in Iraq, il religioso
quarantenne ha guidato una delle milizie coinvolte negli scontri e nelle violenze
settarie che piegarono il Paese tra il 2004 e il 2007. Dopo aver combattuto la presenza
americana in Iraq, al Sadr ha guidato i suoi uomini contro l’esercito iracheno comandato
dal primo ministro Nuri al Maliki, prima di annunciare la resa e la smobilitazione.
Figura estremamente controversa dell’Iraq del dopo Saddam Hussein – il cui regime
uccise suo padre e suo nonno – al Sadr e la sua milizia sono accusati di aver torturato
migliaia di sunniti dal 2006. In seguito al Sadr raggiunse un’intesa con l’attuale
premier e lo aiutò ad assicurarsi un secondo mandato nel 2010. Il suo gruppo fu pian
piano integrato nel nuovo governo ottenendo posti ministeriali e di rappresentanza.
I sadristi hanno attualmente 40 dei 325 seggi in parlamento e detengono sei posti
nel governo. Le elezioni politiche di aprile, in un clima di rinnovata violenza e
segnato dalla rivolta dei sunniti nella provincia occidentale di al Anbar sono considerate
un appuntamento decisivo per il governo di al Maliki, che tenta di farsi rieleggere
per un terzo mandato. Gli iracheni saranno chiamati a votare per la prima volta dopo
il ritiro degli Stati Uniti. (R.P.)