2014-02-15 13:53:53

Plenaria Educazione cattolica, mons. Zani: dialogo con le culture è essenziale


“L’educazione cattolica è una delle sfide più importanti della Chiesa”, soprattutto in un momento come l’attuale, nel quale si avverte la necessità di una spinta decisiva verso la nuova evangelizzazione. E’ uno dei passaggi centrali del discorso che Papa Francesco ha rivolto giovedì mattina ai partecipanti alla plenaria della Congregazione per l’Educazione Cattolica. Il Papa ha sottolineato in particolare ‘il valore del dialogo nell’educazione’. Proprio su questo aspetto Fabio Colagrande ha intervistato l’arcivescovo Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica:RealAudioMP3

R. – E’ un tema molto importante che è stato trattato già nelle due precedenti nostre assemblee plenarie. A volte, il discorso del dialogo si sente meno a livello di comunità cristiana in quanto tale. Ma nelle istituzioni dove, come scuola cattolica, ha il 90 per cento di studenti che la frequentano e che non sono cristiani, non sono battezzati o sono di altre religioni, è ovvio che il tema del dialogo si pone come una questione fondamentale nell’educare stesso. Cioè, non si può educare se non ponendosi in dialogo, già laddove tutti appartengono alla stessa religione, alla stessa cultura; quando poi questa diversità viene ulteriormente marcata, enfatizzata, assolutizzata anche da appartenenze diverse, culturali, religiose, confessionali, il tema del dialogo è fondamentale, è essenziale. Quindi, per noi l’educazione al dialogo è veramente un passaggio essenziale, fondamentale al dialogo, appunto per costruire una civiltà che è la civiltà dell’accoglienza e della solidarietà. L’educazione in questo campo è fondamentale al dialogo, appunto per costruire una civiltà che sia la civiltà dell’accoglienza e della solidarietà. L’educazione in questo campo è fondamentale e il dialogo è lo strumento-base.

D. – Quindi, l’educazione cattolica continua a mantenere un ruolo fondamentale, pur in società che ormai sono caratterizzate da contesti sociali e culturali sempre più diversi?

R. – Direi proprio di sì. Direi, anzi, che ancora di più oggi l’educazione cattolica rimane un elemento fondamentale. Prova ne è che in questi anni abbiamo avuto un aumento fortissimo di iscrizioni nelle scuole cattoliche, nelle università cattoliche: sono fattori curiosi, a volte, in Paesi dove c’è una minoranza di cattolici. Penso al caso della Thailandia che conta 350 mila cattolici, ma nelle scuole e nelle università cattoliche abbiamo 450 mila persone: è un contrasto interessante, ma non è il caso solo della Thailandia. Anche in Europa, in un contesto di laicizzazione, di secolarizzazione come anche negli Stati Uniti, a volte diminuiscono i numeri delle scuole ma nella scuola cattolica aumenta il numero degli iscritti. Per cui, c’è una domanda, una domanda molto forte in una cultura come quella nostra, a volte confusa, a volte disorientata, c’è un bisogno profondo, soprattutto da parte delle giovani generazioni oppure delle famiglie che sono preoccupate per i propri figli, di dare loro elementi fondamentali in base ai quali nella vita possono scegliere. Poi, questo, diventa – come Chiesa – un dato ancora più forte e ce l’hanno detto i padri in questi giorni: la nuova evangelizzazione non può non passare anche attraverso gli strumenti educativi, le istituzioni educative. Questo è un punto essenziale.







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