I vescovi costaricensi ai deputati: indossate la maglia del Costa Rica e non dei vostri
partiti
“Occorre togliersi la maglia dei rispettivi partiti politici e indossare solo quella
del Costa Rica”: con questa metafora i vescovi costaricensi esortano i politici eletti
in Parlamento ad agire per il bene comune e non per gli interessi di parte. Come riferito
a Fides, mons. Angel San Casimiro Fernandez, vescovo di Alajuela, e segretario generale
della Conferenza episcopale nazionale, ha esortato gli eletti a “lasciare la propria
verità, in modo che insieme, i 57 legislatori, agiscano nella ricerca della verità
e del bene per l’intero Costa Rica”. Mons. Casimiro Fernández si è espresso dopo la
pubblicazione del documento conclusivo della 107.ma assemblea plenaria della Conferenza
episcopale, testo che si esprime sulle recenti elezioni, invitando tutti coloro che
sono impegnati in politica a seguire valori come il rispetto della dignità umana e
dei diritti umani, sociali ed economici di tutti i cittadini. Il dialogo Chiesa-politica
va avanti nel Paese a diversi livelli: mons. Gabriel Enrique Montero Umaña, che sarà
ordinato vescovo di San Isidro il prossimo primo marzo, ha incontrato il candidato-presidente
di “Liberazione Nazionale”, Johnny Araya, ricordando che “i cittadini hanno diritto
a chiedere ai governanti perché non sono riusciti a ridurre la povertà nel Paese”,
promessa ampiamente ripetuta in passato. Nel voto del 2 febbraio scorso, il Costa
Rica ha eletto il Parlamento ma andrà al ballottaggio il prossimo 6 aprile per scegliere
il presidente, tra Luis Guillermo Rivera Solís del partito “Accion Ciudadana” (che
ha ottenuto al primo turno il 30.84% dei voti), e Johnny Araya Monge, del partito
di “Liberazione Nazionale”, che ha conseguito il 29,64% dei suffragi.