Il rabbino Rosen: il viaggio del Papa in Terra Santa porterà frutti di comunione,
di speranza e di pace
Papa Francesco è amato e in Israele sono già tutti entusiasti della sua visita, lancerà
un messaggio d’amore che altro non è che il messaggio cristiano e il messaggio dell’ebraismo.
Lo ha detto il rabbino David Rosen, direttore internazionale degli affari interreligiosi
dell’American Jewish Committee, dopo l’incontro, giovedì mattina, del Santo Padre
con 55 membri dell’organizzazione che, aveva detto lo stesso Papa, negli anni ha dato
un importante contributo al dialogo tra ebrei e cristiani. Rosen, nel pomeriggio,
ha incontrato la stampa nella sede della nostra emittente. Servizio di Francesca
Sabatinelli:
"Anche chi non
ha che fare con la Chiesa Cattolica, anche chi non ha nulla a che fare con la fede,
resta affascinato dalla sua presenza, dal suo essere. Ci siamo sentiti accolti come
persone di famiglia”: così il rabbino David Rosen, dopo l’udienza dal Papa che nel
suo discorso all’American Jewish Committee era andato con il pensiero anche all’imminente
viaggio in Terra Santa, auspicando “frutti di comunione, di speranza e di pace”. Ed
ecco il pensiero di Rosen:
R. – I would like his visit to be longer, … Mi
piacerebbe che questa visita fosse più lunga, ma l’accoglienza positiva è garantita
a causa di questo incredibile carisma di cui gli è stato fatto dono. Tutti sono in
sua attesa, e tutti sapranno che il Papa parla a loro e che è con loro, il che è di
enorme importanza soprattutto nella zona di conflitto della Terra Santa
D.
- Nei vostri incontri in Vaticano è stata sollevata l’importanza della libertà religiosa,
oggi a rischio per molti cristiani nel mondo, così come per gli ebrei…
R. –
Unfortunately, anti-semitism in a very resistant virus, … Purtroppo l'antisemitismo
è un virus molto resistente e continua a esistere, in alcune zone addirittura diventa
più forte, ma la realtà è che molto spesso oggi i cristiani sperimentano qualcosa
di simile: ci sono posti dove non possono apertamente manifestarsi come cristiani,
e questo può dipendere da un sentimento antireligioso in generale, o da un fondamentalismo
religioso che non consente di professare altra tradizione religiosa, e questo è ciò
che accade in diverse parti del mondo. E, dato che entrambi sperimentiamo questo fenomeno,
questo ci obbliga ancor di più a lavorare insieme contro qualsiasi restrizione o
minaccia alla libertà religiosa.
D. - Qual è lo stato di salute del dialogo
tra cattolici ed ebrei?
R. – It gets healthier and healthier every day. … Diventa
sempre più sano. Così come voltiamo le spalle al tragico passato e riscopriamo la
nostra fraternità e sorellanza, anche se ci sono differenze che non interpretiamo
esattamente nello stesso modo, come ha detto il filosofo Martin Buber: abbiamo un
libro in comune e non è piccola cosa. Ancora dobbiamo conoscere molto l'uno dell'altro,
dobbiamo approfondire la nostra conoscenza reciproca, e lavorare insieme per i valori
in cui crediamo e che condividiamo.