Corte dei Conti: primi segnali di ripresa ma occorrono radicali cambi di rotta
E’ necessario scongiurare nuove manovre di bilancio che rischiano di innescare un
circolo vizioso. E’ quanto ha detto il presidente della Corte dei Conti, Raffaele
Squitieri, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario alla presenza del
capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Il Paese, nel 2014, è atteso da sfide molto
impegnative. Per affrontarle – ha aggiunto Squitieri - servono riforme e radicali
cambi di rotta. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
L’anno giudiziario
– ha detto il presidente della Corte dei Conti - si apre in un contesto economico
ancora difficile, anche se non sono mancati, sul finire del 2013, i primi segnali
di ripresa:
“Nel 2013 l’impostazione della politica di bilancio è cambiata.
Il grado rigoroso di restrizione della spesa, imposta dalla crisi finanziaria, è stato
via via attenuato. Sono stati assunti provvedimenti importanti, quali il pagamento
dei debiti delle amministrazioni pubbliche e l’alimentazione dei fondi destinati ad
alleviare la restrizione all’accesso al credito. Va scongiurata l’eventualità di nuovi
interventi di correzione del disavanzo, riproduttivi di un circolo vizioso che rallenta
la ripresa”.
I “cenni di allentamento delle tensioni finanziarie – ha
aggiunto Raffaele Squitieri - non escludono che resta molto da fare per il rilancio
dell’economia”. Il 2014 sarà un anno di sfide molto impegnative per il Paese:
“Il
2014 sarà un anno in cui il Paese dovrà dimostrare capacità nuove, saper riformare
le proprie istituzioni e le regole, orientare i contributi di tutti al risanamento
complessivo. E uguali capacità dovrà dimostrare anche l’Europa nella ricerca delle
autentiche ragioni di appartenenza all’Unione, che vanno ritrovate non nei soli vincoli
di bilancio, ma anche nell’adozione di progetti di rilevante interesse strategico
comune. Si tratta di sfide molto impegnative, che impegnano radicali cambi di rotta
nei comportamenti e negli strumenti finora impiegati”.
La Corte dei Conti
– ha detto infine Squitieri – “è fortemente sensibile all’allarme sulla corruzione”
e chiede regole “chiare e semplici” per eliminare “margini di incertezza e ambiguità”.