2014-02-13 11:57:48

Papa Francesco: ebrei e cristiani agiscano insieme per un mondo più giusto e fraterno


Il patrimonio di conoscenza reciproca e di amicizia fra ebrei e cattolici sia trasmesso alle nuove generazioni. E’ quanto auspica Papa Francesco che ieri ha incontrato, nella Sala del Concistoro in Vaticano, 55 membri della delegazione dell’American Jewsih Committee, il Comitato ebraico americano. Il servizio di Debora Donnini:RealAudioMP3

E’ la Dichiarazione Nostra aetate del Concilio Vaticano II che ancora oggi per la Chiesa costituisce “il punto di riferimento imprescindibile” per i rapporti con “i nostri fratelli maggiori”. Ed è proprio a partire da quel Documento, di cui il prossimo anno si commemora il 50.mo anniversario, che si è sviluppata con rinnovato vigore la riflessione sul patrimonio spirituale “che costituisce il fondamento del nostro dialogo”. Lo ricorda Papa Francesco nell’incontrare il Comitato ebraico americano al quale si dice “grato” per aver fornito negli anni “un qualificato contributo” alla fraternità fra ebrei e cristiani:

“Questo fondamento è teologico, e non semplicemente espressione del nostro desiderio di rispetto e stima reciproci, pertanto è importante che il nostro dialogo sia sempre profondamente segnato dalla consapevolezza della nostra relazione con Dio”.

Accanto al dialogo c’è l’azione e Papa Francesco sottolinea che ebrei e cristiani possono agire insieme “per la costruzione di un mondo più giusto e fraterno”, facendo riferimento in particolare a poveri e sofferenti e, come ricorda l’Esodo, alla protezione della vedova, dell’orfano, dello straniero. “È un compito affidatoci da Dio”, dice, “un autentico dovere religioso”.

Quindi Papa Francesco ricorda che bisogna “trasmettere alle nuove generazioni il patrimonio di conoscenza reciproca, di stima e di amicizia costruito in questi anni grazie anche all’impegno –afferma – di associazioni come la vostra”:

“Auspico pertanto che il tema delle relazioni con l’ebraismo rimanga vivo nei seminari e nei centri di formazione dei laici cattolici, così come confido che anche presso le comunità ebraiche e i giovani rabbini si accresca l’interesse per la conoscenza del cristianesimo”.

In conclusione il pensiero del Papa va all’ormai prossimo pellegrinaggio in Terra Santa, dal 24 al 26 maggio. “Tra qualche mese – afferma - avrò la gioia di recarmi a Gerusalemme là dove – dice il Salmo – tutti noi siamo nati e dove tutti i popoli un giorno convergeranno”:

“Accompagnatemi per favore con la vostra preghiera, affinché questo pellegrinaggio porti frutti di comunione, di speranza e di pace. Shalom!”


Ultimo aggiornamento: 14 febbraio







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