2014-02-13 14:28:01

Immigrati, cresce l'impegno dei comuni italiani per i rifugiati


Sono quasi 20 mila i posti per rifugiati e richiedenti asilo che i comuni italiani pensano di attivare da qui al 2016. Lo ha comunicato l’Anci, l’associazione delle autonomie locali, che ieri ha presentato i risultati del programma di assistenza Sprar. Per il presidente dell'associazione Piero Fassino, però, il sistema ha bisogno di sempre maggiori risorse. Il servizio di Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

L’esplodere di disordini e conflitti, soprattutto nel Mediterraneo, ha visto aumentare le richieste di protezione in Europa. In Italia, sono state quasi 30 mila nel 2012, e il 73.5% è stato accolto. I comuni sono in prima fila nel dare assistenza a chi è stato riconosciuto rifugiato o comunque necessita di una forma di protezione perché fugge da guerre o persecuzioni. Si tratta di fornire un tetto, istruzione, cure mediche, sostegno psicologico. Nel 2013 erano più di 9300 i posti disponibili. Da qui al 2016, invece, sarà possibile mettere in campo quasi 20 mila posti. Lazio e Sicilia le regioni più coinvolte. Il presidente dell’Anci, Piero Fassino:

“In questi anni, un salto di qualità c’è stato: io devo dire che la cooperazione tra i comuni e il ministero degli Interni, in particolare attraverso lo strumento dello ‘Sprar’ (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati ndr), è cresciuta; si tratta di rafforzare sempre di più meccanismi e strumenti per far sì che ogni qual volta si produca un’emergenza, il nostro Paese non sia colto alla sprovvista ma possa gestire quel fenomeno senza che questo comporti alcuni rischio, né per chi viene ospitato né per i cittadini del nostro Paese”.

Nel complesso per i tre anni a venire saranno coinvolti 375 comuni.


Ultimo aggiornamento: 14 febbraio







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