Coree: oggi un nuovo incontro. Si riaccendono le speranze di dialogo
Si riaccendono le speranze di dialogo tra le due Coree. Oggi nuovo incontro tra le
delegazioni dei due Paesi che segue quello di mercoledì chiesto d’urgenza da Pyongyang.
Diversi i temi al centro del confronto, il cui annuncio arriva durante la breve visita
di ieri a Seul del Segretario di stato americano Kerry. Sulla valenza di questa iniziativa
voluta dalla Corea del Nord, Eugenio Bonanata ha intervistato Rossella Ideo,
docente di Storia politica e diplomatica dell'Asia Orientale:
R. – Direi che
non ci sono speranze di grossissimo rilievo, nel senso che i rapporti tra le due Coree
sono molto tesi. E’ chiaro che questo, però, è il primo dialogo bilaterale di alto
livello in sette anni. Ha quindi una sua importanza, che, secondo me, è legata molto
anche alle questioni interne della Corea del Nord.
D. – A cosa fa riferimento?
R.
– Faccio riferimento al fatto che c’è stata, appunto, recentemente, in dicembre, l’esecuzione
spettacolare dello zio del leader nord coreano Kim Jong-un e dei suoi alleati, dei
suoi parenti prossimi, cosa che ha indicato veramente una sorta di frattura all’interno
dell’elite nordcoreana. Quindi, Kim Jong-un deve recuperare, in un certo senso, l’immagine
di un leader forte, rispetto alla popolazione nordcoreana e quindi indicare la sua
capacità di gestire anche le questioni internazionali in modo adeguato, malgrado la
sua giovane età.
D. – E’ possibile che questo incontro si possa, in qualche
maniera, inserire nella propaganda usata altre volte anche da Pyongyang?
R.
– Sicuramente. Non dimentichiamoci, tra l’altro, che tra il 20 e il 25 di questo mese
dovrebbe svolgersi la famosa riunione dei familiari divisi dalla guerra di Corea.
Ora, la tempistica ci indica che in un certo senso questi familiari divisi sono un
po’ ostaggio nelle mani di Pyongyang, perché il 24 cominceranno le esercitazioni militari
congiunte tra gli Stati Uniti e la Corea del Sud, quelle esercitazioni che Pyongyang
vorrebbe fossero sospese. Ora è chiaro che è una domanda irricevibile sia da parte
della Corea del Sud sia da parte di Washington. Quindi c’è una situazione estremamente
complicata, sempre accesa in Asia Orientale, che può sfuggire di mano: c’è tensione
tra il Giappone e la Cina, tra la Corea del Sud e la Cina sia per questioni territoriali
che storiche. Quindi gli Stati Uniti stanno appunto cercando di affrontare tutti questi
nodi complicati sullo stesso tavolo, in un certo senso.