Siria: stallo a Ginevra2. Ad Homs ripresa l'evacuazione dei civili
A Ginevra 2 prevale lo stallo politico-diplomatico. Nessun risultato dai colloqui
di ieri tra regime e opposizioni in esilio. E non sembra facile neanche il tentativo
delle potenze occidentali di far passare al Consiglio di sicurezza dell'Onu una bozza
di risoluzione per la fine degli assedi di diverse località siriane. Questa mattina
sono riprese ad Homs le operazioni di evacuazione della popolazione civile, interrotte
ieri a causa di “problemi logistici”. Gli operatori della Mezzaluna Rossa hanno potuto
distribuire cibo e aiuti e prevedono di scortare fuori dalla città, sotto assedio
dell’esercito da quasi due anni, un altro gruppo di civili tra cui una ventina di
cristiani del quartiere di Bustan al Diwan. Intanto si leva la voce di condanna del
segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, per il nuovo massacro nel villaggio di
Maan: il 9 febbraio sono stati brutalmente uccisi decine di civili. Ma torniamo agli
incontri a Ginevra con il servizio di Marina Calculli:
Non molti progressi”
nelle parole dello stesso Lakhdar Brahimi si possono registrare alla fine delle due
giornate del secondo round dei negoziati di Ginevra. Non è una frase retorica, “perché
l’evacuazione di Homs si può effettivamente considerare un successo” afferma Brahimi.
Lodi per i funzionari dell’Onu e della Mezzaluna Rossa, la Croce Rossa siriana, che
hanno già evacuato centinai di civili. Non mancano, però, le polemiche. Oltre 300
uomini evacuati sono stati interrogati dal regime che trattiene ancora qualcuno. Brahimi
ha poi ricordato anche le altre zone assediate che aspettano aiuti umanitari. Per
il resto Ginevra sembra un vero e proprio flop, forse fin troppo annunciato, data
la distanza incolmabile tra le posizioni del regime e dell’opposizione. Eppure la
seduta di ieri era cominciata con una nota di speranza: un minuto di silenzio – osservato
dalle due parti – per le oltre 130.000 vittime del conflitto siriano, ormai prossimo
ad entrare nel suo quarto anno di vita. Le discussioni andranno avanti fino a venerdì
mentre Brahimi si recherà a New York per riferire al Segretario Generale.