Concordato. Mons. Galantino a 30 anni dalla revisione: Cei concorre all'unità dell'Italia
La Cei ribadisce il proprio apporto per rafforzare l'unità del popolo italiano. Lo
ha affermato il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, mons. Nunzio
Galantino, intervenendo ieri a un Convegno al Senato a trent'anni dal Concordato del
1984. I particolari da Alessandro Guarasci:
La Revisione
del Concordato del 1984 dette impulso al dialogo tra Stato Italiano e Chiesa. A firmare
l’intesa furono il segretario di Stato, il cardinale Agostino Casaroli, e il presidente
del Consiglio, il socialista Bettino Craxi. Per mons. Nunzio Galantino, segretario
generale della Cei, quell’accordo fu un ponte nei rapporti tra Stato e Chiesa. Un
principio che vale ancora oggi:
"La Conferenza episcopale si propone come
figura concreta dell’unità della Chiesa, che concorre, a suo modo, a far crescere
quella del popolo italiano, nel rispetto delle legittime diversità ed autonomie".
Una
collaborazione che si riflette anche nella gestione dei beni ecclesiastici e nel sostentamento
del clero, tema che poi fu affrontato con un'apposita legge nel 1985. Da lì, nacque
l'8 per mille, sistema tutt'ora valido. Ancora mons. Galantino:
"La lungimiranza
politica circa l’indubbio interesse collettivo alla introduzione di nuove moderne
forme di finanziamento alle Chiese attraverso le quali si agevoli la libera contribuzione
dei cittadini per il perseguimento di finalità e il soddisfacimento di interessi religiosi,
sottolineata nella 'Relazione sui principi' del 1984, trova ancora oggi conferma nel
favore che il nuovo sistema continua a incontrare da parte dei cittadini del nostro
Paese".