2014-02-12 14:46:27

A 40 anni dal Convegno sui "mali di Roma" riparte il viaggio di solidarietà nelle periferie della capitale


Un viaggio di conoscenza, attraverso una serie di incontri nei quartieri della periferia di Roma, per comprendere i mali che affliggono queste aree della capitale e valorizzare i beni che le sostengono. E’ il percorso, che si snoderà nei prossimi mesi, presentato mercoledì durante la conferenza stampa tenutasi nella nuova sede della Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro. E’ stato anche rinnovato l’invito, come ha ricordato all'Udienza generale Papa Francesco, a non essere indifferenti ai disagi sociali. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

Sono passati 40 anni dal convegno sulla “responsabilità dei cristiani di fronte alle attese di giustizia e di carità nella diocesi di Roma”. Quell’incontro pone, anche oggi, cruciali interrogativi. Mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana di Roma:

R. – La sottolineatura che la diocesi ha voluto dare allora, e quindi anche promossa da don Luigi Di Liegro, è stata quella di domandarci - ognuno di noi si doveva domandare –: ‘Io, in quanto cristiano, come mi sento corresponsabile delle difficoltà dei miei fratelli?’ Oggi, a 40 anni, credo che anche noi dovremmo farci la stessa domanda, per non demandare sempre agli altri la responsabilità di quello che avviene intorno a noi. Credo che oggi, con l’impulso e la spinta di Papa Francesco, noi dobbiamo saper guardare quello che avviene intorno a noi. Il Papa parla di periferie e le periferie sono tante. Non sono solamente dove c’è carenza materiale e fisica. Oggi la periferia è proprio quella dove l’uomo non sa dare più una risposta agli interrogativi di fondo della propria vita.

D. – Di fronte al diffondersi di questo tipo di periferia ‘esistenziale’, c’è anche una nuova risposta da parte della società?

R. – Io vedo che ci sono tante persone sensibili che si mettono a disposizione nel volontariato in favore dell’altro. E mi sembra che cresca anche una dimensione di fede: l’altro è Cristo, l’altro fa parte della mia vita e della mia storia. Non guardare e non aiutare l’altro, significa non voler bene a se stessi.

La città di Roma è profondamente cambiata ma sono ancora molteplici i mali che affliggono molti quartieri della capitale, soprattutto le periferie. Luigina Di Liegro, presidente della Fondazione Internazionale Don luigi Di Liegro:

R. - Non ci sono le periferie, le baracche, ma certamente c’è un’inversione di benessere nella nostra società, dovuta ovviamente alla disoccupazione. Ci sono persone che si trovano anche - purtroppo - con gli sfratti. Si registra una situazione socio-sanitaria dove i servizi, che si erano tanto voluti, si trovano in grande difficoltà. Ci sono persone che lavorano nella pubblica amministrazione, ma i servizi non ci sono! Allora questi problemi sarebbero stati sollevati da mons. Di Liegro. Ma cosa possiamo fare? Io penso che don Luigi Di Liegro sia una ispirazione. Prima di tutto dobbiamo essere comunità, essere comunità vigile. Oggi in quale società viviamo? In una società dell’indifferenza?

D. – Bisogna proprio recuperare quella direzione, verso cui andava mons. Di Liegro: dirigersi verso le periferie. Una indicazione, questa, più volte ricordata anche da Papa Francesco…

R. – Dobbiamo veramente andare verso quella periferia. Dobbiamo creare comunità e non rimanere ognuno nella propria isola. Noi dobbiamo far sì che ognuno di noi si occupi della persona accanto; fare una catena, una catena che poi cresce. A quel punto, non c’è più periferia! La periferia è la persona accanto a noi. Dobbiamo far parte di questa soluzione: non possiamo delegare!

Dopo 40 anni dallo storico convegno sui “mali di Roma” si terranno, nei prossimi mesi, incontri e conferenze nei quartieri della periferia romana per comprenderne le criticità e valorizzarne le opportunità. Paolo Masini, assessore allo Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana:

R. - Vogliamo cogliere questa occasione non solo per ricordare, ma per rifare il punto. Oggi è l’avvio di un percorso per andare di nuovo a parlare con parroci e persone che, quotidianamente, fanno un lavoro enorme e spesso al nostro fianco. Andremo a San Basilio, a Ostia, a Pietralata … Pertanto parliamo dei mali e andiamo a conoscere quelli che non conosciamo, ma con gran parte di questi facciamo i conti tutti i giorni. Parliamo anche dei beni di Roma e delle tante persone che con grande coraggio, tutti i giorni, fanno un lavoro enorme.
D. - Questo ‘viaggio’ nelle periferie romane sarà anche l’occasione proprio per dare nuove risposte e concrete da parte del Comune di Roma?

R. - Questa è una battaglia importante che si vince solo se siamo insieme, se la parte migliore di questa società si mette insieme. Oggi è il caso classico: il Comune di Roma ha dato uno spazio per la sede della Fondazione Di Liegro, Fondazione Vodafone ha dato i soldi per ristrutturarla. Quello è lo schema: mettere insieme la parte migliore della società e costruire una società migliore. Stiamo lavorando su questa strada.

Ultimo aggiornamento: 14 febbraio







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