Negoziati a Ginevra sulla Siria. Brahimi: pochi progressi
Il mediatore internazionale per il conflitto in Siria, Lakhdar Brahimi, ha ammesso
che alla seconda tornata di negoziati in corso a Ginevra si stanno facendo "pochi
progressi". Per ora le due parti sono ferme sulle rispettive posizioni: Damasco vuole
ottenere come prima cosa la cessazione delle ostilità, l’opposizione ritiene prioritaria
la creazione di un governo di transizione. Intanto il ministro degli Esteri russo,
Serghei Lavrov, boccia la bozza di risoluzione sulla situazione umanitaria in Siria
presentata al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Per il Presidente Usa Obama, la Russia
deve premere sulla Siria affinché rispetti l'accordo sulle armi chimiche e la situazione
nel paese richiede comunque una ''soluzione politica''. Intanto si è saputo che in
Siria, durante le operazioni per l'evacuazione di civili dalla città assediata di
Homs, le autorità hanno trattenuto per un interrogatorio 336 uomini. Sul terreno,
nuovi attacchi aerei lealisti su Aleppo, dove elicotteri da combattimento hanno continuato
anche ieri a sganciare barili-bomba sulle zone controllate dai ribelli, fa sapere
l’Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo cui vi sono stati almeno dieci
morti, la meta' dei quali bambini. Intanto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon,
ha condannato il massacro avvenuto nel villaggio di Maan, dove il 9 febbraio sono
stati brutalmente uccisi decine di civili.