2014-02-11 12:18:41

Mons. Forte: Benedetto XVI è un Padre della Chiesa moderna, sua rinuncia atto di profonda onestà


La rinuncia, come tutto il Pontificato di Benedetto XVI, è stata ispirata dal Concilio Vaticano II. Ne è convinto il teologo mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, che in questa intervista di Fabio Colagrande si sofferma sulla decisione del Papa emerito e sui risvolti della rinuncia un anno dopo:RealAudioMP3

R. - A mio avviso, è l’espressione coerente dello stile che Papa Benedetto ha avuto durante l’intero suo Pontificato. Uno stile ispirato all’unica intenzione di piacere a Dio. Nel suo modo di essere, Papa Benedetto non ha mai cercato il consenso facile delle folle. Egli è stato un uomo che ha voluto portare avanti la riforma spirituale della Chiesa e dunque l’unica fondamentale esigenza - per lui - era quella che il suo modo di essere Successore di Pietro, Vescovo di Roma, Pastore della Chiesa Universale, e il modo di essere della Chiesa intera fossero tali da piacere a Dio. Io credo che questa sia la grande chiave di comprensione di tutto ciò che Papa Benedetto è stato. E in questo senso, anche la sua rinuncia è stata un atto di obbedienza al fatto che egli sentiva venir meno le forze. È stato un atto di profonda onestà! Mi sembra di poter dire che egli vede nel Pontificato di Papa Francesco la conferma che Dio ha voluto dare alla validità di questa scelta: una voce fresca, nuova, che in qualche modo è anche sostenuta da una grande energia, anche fisica bisogna dire, quale Papa Benedetto non potrebbe aver avuto.

D. - C’è chi, tenendo conto che la rinuncia di Benedetto XVI è avvenuta nell’ambito del 50.mo del Concilio, ha considerato la sua sorprendente decisione una singolare ricezione degli insegnamenti conciliari…

R. - Bisogna partire dal fatto che Benedetto XVI, Joseph Ratzinger, è stato un protagonista del Concilio. Il Concilio fa parte del suo Dna. Chi ha voluto pensare che, in qualche modo, il Pontificato di Benedetto fosse un allontanarsi dal Vaticano II, in fondo contraddice quella che è l’identità profonda del pastore, del teologo e poi del Papa Joseph Ratzinger. Quindi, il punto forte da sottolineare è che il Vaticano II ha ispirato continuamente il Pontificato di Papa Benedetto ed egli stesso lo ha detto più volte, raccogliendo le eredità anche dei suoi predecessori. Naturalmente, nella visione del Concilio Vaticano II questa che io chiamo "mistica del servizio" è ben chiara: Giovanni Paolo II è stato colui che ha spostato interi continenti con la sua energia fisica e spirituale. Poi, è venuta la stagione della malattia, fino all’estremo punto del silenzio, del mutismo, quando non riusciva più a parlare, se non con i gesti. Analogamente, con Benedetto c’è stata la stagione del suo grande magistero. Egli è stato un grande catecheta, è stato un Padre della Chiesa moderna per tanti aspetti. Poi, è venuto il tempo del silenzio, quello che egli ha scelto, sentendo venir meno le forze, come via migliore, in cui ha potuto continuare a servire la Chiesa nella preghiera.







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