"Mi sembrava doveroso,
come cittadino italiano e come artista, riconoscere, seppur tardivamente, questo dolore
come un dolore che debba appartenere a tutti, non solo a una fazione partitica o ideologica".
Così, il cantautore romano Simone Cristicchi, nel Giorno del ricordo
dedicato alla memoria delle foibe e degli italiani esuli d'Istria, Fiume e Dalmazia,
racconta la genesi del musical teatrale 'Magazzino 18', di cui è coautore
e protagonista, dedicato proprio a questa pagina nera della storia italiana. "Il
mio sogno sarebbe quello di creare una memoria condivisa su questo argomento che non
sia soltanto una storia di destra o di sinistra, ma faccia riconoscere al popolo italiano
che questo è stato un dolore a cui va data dignità". L'artista romano denuncia
anche l'apparizione di alcune scritte violente a lui dirette apparse sui muri di Testaccio,
a Roma, in cui viene accusato di revisionismo. "Questa pratica ideologica non serve
a nulla e non appartiene a me, né al mondo dell'arte e della cultura. Cerchiamo piuttosto
di avere rispetto per gli esuli". (a cura di Fabio Colagrande, ph: Tommaso Le Pera)