Verba manent: l'enciclica quotidiana delle parole di Papa Francesco
"Fin da quando,
quasi un anno fa, ho ascoltato il nuovo Papa salutare la folla con un semplice 'buonasera'
ho iniziato a riflettere sulle sue capacità comunicative. La sua è una comunicazione
spontanea ma per nulla improvvisata, semplice ma al contempo sofisticata. Parole semplici
ma che celano una profondità di pensiero, analisi e di giudizio veramente notevole".
Lo afferma Giuseppe Liani, giornalista della sede Rai del Friuli Venezia Giulia,
presentando il suo volume 'Verba manent: l'enciclica quotidiana delle parole
di Papa Francesco' (ed. Amon), scritto a quattro mani con Gian Luigi Cecchini,
docente di diritto internazionale e dell’Unione Europea all'Università degli studi
di Trieste. "La scelta che il Papa compie spesso di non avvalersi del testo scritto
- commenta Liani - rende più diretto il rapporto con chi ascolta. E' un modo per far
passare in secondo piano l'ufficialità e stabilire una cordialità con i fedeli". "Anche
quando esprime la linea della Chiesa in importanti questioni geopolitiche internazionali
- aggiunge il prof. Cecchini - Papa Francesco riesce ad usare immagini semplici ed
efficaci. Ritengo che la parola di Papa Bergoglio abbia la particolare capacità di
calarsi nella realtà. Utilizza parole non profonde, immediate, che potrebbero erroneamente
essere considerate banali". "Se raffrontiamo questo modo di comunicare con quello
del suo predecessore Benedetto XVI - aggiunge il prof. Cecchini - notiamo, pur nella
continuità dei contenuti, un'inversione del rapporto fra teoria e prassi. Papa Francesco
parte dalla prassi, le sue parole traducono subito nella concretezza messaggi teologici
complessi". (A cura di Fabio Colagrande)