2014-02-08 16:59:36

Rapporto Onu sulla Santa Sede, prof. Buonomo: "C'è una via d'uscita"


RealAudioMP3 "Il documento ha un valore in quanto riconosce alla Santa Sede lo sforzo e il lavoro compiuti negli ultimi dieci anni per combattere ed arginare ogni violenza nei confronti dei fanciulli. Ma, allo stesso tempo, sembra non aver letto fino in fondo quanto la Santa Sede aveva espresso nel suo rapporto e le sue risposte a domande specifiche che le erano state poste dal Comitato nel giugno scorso. Così come sembra non considerare l'audizione che il Comitato ha avuto con una delegazione della Santa Sede il 16 gennaio scorso". Vincenzo Buonomo, docente di diritto internazionale alla Pontificia Università Lateranense, commenta così il rapporto della Commissione Onu per i diritti del fanciullo che contiene severe critiche alla Santa Sede per come ha gestito i casi di abuso sessuale su minori commessi da rappresentanti del clero, appena pubblicato. "Molti aspetti che, io credo, erano stati chiariti nei passaggi precedenti del dialogo tra Commissione e Santa Sede si ritrovano nei passaggi finali del testo, come se non fossero stati già trattati. Questo, dal punto di vista tecnico, crea qualche difficoltà a un giurista. Almeno rispetto agli standard della prassi generalmente utilizzata dalla Commissione". Il prof. Buonomo faceva parte della delegazione della Santa Sede che ha partecipato ai colloqui del 16 gennaio a Ginevra: "Avevo avuto l'impressione che il comitato avesse ricevuto le risposte a tutte le domande che aveva formulato. E anche, bisogna dire, esprimendo apprezzamenti attraverso alcuni suoi singoli membri. Addirittura, una grande emittente internazionale aveva mandato in onda tutto il dibattito. L'incontro si è chiuso con il ringraziamento, da parte della presidente del Comitato per questa disponibilità della Santa Sede a voler fornire tutte le indicazioni necessarie". "Molti hanno avuto la sensazione che il documento fosse stato concepito prima di ricevere questi chiarimenti", aggiunge Buonomo. "Probabilmente perché si sono sovrapposti una serie di interessi a quella che è soltanto la verifica dell'applicazione della Convenzione". "La Convenzione però - conclude il giurista - prevede una via d'uscita giuridicamente vincolante per il Comitato e per la stessa Santa Sede. Prevede infatti che alle osservazioni del Comitato lo Stato in questione aggiunga le proprie contro osservazioni o contro deduzioni, prima che il tutto sia inviato all'Assemblea generale dell'Onu per il rapporto annuale. Quindi il dibattito e il dialogo continuano e, probabilmente, il 'misunderstanding' che c'è stato al momento della stesura del rapporto credo possa essere superato". (a cura di Fabio Colagrande)







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