2014-02-08 11:34:03

La Chiesa avrà presto i nuovi Beati martiri Paolo Yun Ji-chung e Compagni, sudcoreani, e l'italiano Francesco Zirano


Papa Francesco ha ricevuto, venerdi pomeriggio, il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell’udienza, il Pontefice ha autorizzato la Congregazione a promulgare i decreti riguardanti i prossimi nuovi Beati, i martiri sudcoreani Paolo Yun Ji-chung, laico, e 123 Compagni, uccisi tra il 1791 e il 1888, e l’italiano Francesco Zirano, sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, ucciso in Algeria nel 1603. Gli altri decreti riguardano 3 nuovi Venerabili. Il servizio di Giada Aquilino: RealAudioMP3

Mentre è allo studio un viaggio apostolico di Papa Francesco in Corea del Sud, in occasione del grande incontro dei giovani asiatici che avverrà a metà del prossimo mese di agosto, il Paese asiatico accoglie la notizia dei nuovi Beati, figli di quella terra: i Servi di Dio Paolo Yun Ji-chung, laico, e 123 Compagni, uccisi in odio alla fede tra il 1791 e il 1888, durante le persecuzioni contro i cristiani. Nato nel 1759 da una famiglia nobile di Janggu-dong, a Jinsan, durante gli studi Paolo si interessa alla fede cattolica e inizia il percorso di conversione, che - dopo il Battesimo - estende anche alla sua famiglia, tra cui il cugino Giacomo. Alla morte della madre, Paolo sceglie di celebrare un funerale cattolico al posto di quello confuciano, secondo le ultime volontà della defunta. Quando la Corte locale viene a saperlo, si scatena la furia del re. Ricercati e interrogati, ai due viene chiesto di abbandonare la fede e fare i nomi degli altri cattolici. La risposta è che la fede "non si può abbandonare, per nessun motivo". Il re ordina quindi l’esecuzione di Paolo e Giacomo, che muoiono mentre pregano Cristo e la Vergine.

L’altro nuovo Beato è Francesco Zirano, nato in Sardegna nel 1564 da una famiglia contadina di profonda fede cattolica. Studia presso i frati di S. Maria di Betlem, presso i quali matura la vocazione. A ventidue anni è ordinato sacerdote, condividendo la gioia dell’abito talare con un suo cugino che, poco dopo, viene però fatto schiavo dai corsari sbarcati sull’isola e condotto ad Algeri. Padre Francesco faticosamente raccoglie il denaro necessario per il riscatto e parte con l’intento di liberare il parente. Ma, una volta in Algeria, viene spogliato dell’abito, percosso, incatenato e condotto in carcere, dove trova altri cristiani. Per uno scambio di persona, è condannato a morte. Confidando in Dio, dà testimonianza ai compagni di galera di restare forti nella fede. L’esecuzione avviene il 25 gennaio del 1603.

I tre nuovi Venerabili sono invece i Servi di Dio Gesù Maria Echavarría y Aguirre, messicano, fondatore dell’Istituto delle Suore Catechiste di Guadalupe, morto nel 1954, l’italiano Faustino Ghilardi, sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori, scomparso nel 1937, e la spagnola Maria Rocío di Gesù Crocifisso, suora professa della Congregazione delle Suore dell’Amore di Dio, deceduta nel 1956.







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