Colombia: forte appello dei vescovi a votare per sconfiggere corruzione e violenza
Un forte appello a votare nelle prossime elezioni parlamentari e presidenziali è stato
al centro della dichiarazione dei vescovi della Conferenza episcopale colombiana al
termine della loro Assemblea Plenaria, conclusasi ieri, a Bogotà. I presuli chiedono
di abbandonare “l’apatia pessimista” e le “lamentazioni sterili” e partecipare attivamente
alle elezioni per sconfiggere “la corruzione, il clientelismo e la pressione dei gruppi
armati e d’interessi disonesti pubblici e privati”. Ai vescovi preoccupa il risultato
dei sondaggi che prevedono un 27% del “voto in bianco” che in Colombia è una scelta
elettorale alla pari di un candidato. Dal canto suo, il presidente dell’episcopato,
il card. Rubén Salazar ha avvertito che “il voto in bianco è una misura estrema”,
non “consigliabile” che può essere contrastata con il discernimento e la riflessione
sulle scelte idonee per il bene comune di tutto il Paese. In questo senso, i vescovi
esortano a “scegliere persone di qualità etiche, umane e morali” disposte a impegnarsi
nella difesa della vita, della natura del matrimonio e della famiglia e nella ricerca
della pace e del benessere integrale dei colombiani. L’episcopato esorta la classe
politica a “non rimanere indifferente alle sofferenze dei poveri, dei contadini, degli
sfollati e delle vittime della violenza”. E’ necessario stabilire politiche che “superino
l’assistenzialismo” e offrano soluzioni al “conflitto sociale” che è stato il motore
di ogni forma di violenza nel Paese. In questo contesto, i vescovi condannano la corruzione,
“malattia endemica dello Stato” che pervade la società e che stabilisce una “anticultura”
caratterizzata dall’abuso di potere, traffico di influenze, arricchimento illecito
e mancanza di trasparenza”. Infine, l’invito a pregare per le prossime elezioni e
perché i governanti eletti “siano strumenti del piano di Dio e che possano contribuire
alla realizzazione di una Colombia giusta, riconciliata e in pace”. (A cura di
Alina Tufani)