Venezuela. Nota dei vescovi contro progetto di legge sul "matrimonio gay"
Non esiste nessun fondamento per assimilare o stabilire analogie tra l’unione omosessuale
e il matrimonio tra un uomo e una donna: è quanto affermano i vescovi venezuelani
in una nota pastorale-dottrinale pubblicata a una settimana dall’introduzione in Parlamento
di un progetto di legge a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso. I
presuli denunciano che “negli ultimi tempi, sotto argomenti antropologici discutibili,
si sono presentate visioni distorte sul matrimonio e la famiglia, insieme a un’ideologia
di genere che pretende travisare la verità sulla persona umana, l’autentico senso
della sessualità e addirittura cambiare l’essenza naturale del matrimonio”. La nota
afferma che nel cosiddetto “matrimonio ugualitario” sono assenti gli elementi biologici
e antropologici del matrimonio e della famiglia e che la Costituzione nazionale accetta
come valido soltanto il matrimonio tra uomo e donna. Si sottolinea poi che non si
può considerare il “matrimonio ugualitario” come un diritto umano dato che i diritti
umani “nascono dalla legge naturale e dalla morale autentica e non da ideologie diffuse,
proposte culturali o decisioni giuridiche e legislative”. Infine, la Conferenza episcopale
invita i fedeli a riaffermare e proclamare l’insegnamento della Chiesa sulla sessualità
il matrimonio e la famiglia. Il progetto di “Legge sul matrimonio civile ugualitario”
presentato all’Assemblea Nazionale, lo scorso venerdì 30 gennaio, propone una riforma
del Codice Civile che riconosca il matrimonio tra persone dello stesso sesso, e di
conseguenza i benefici stabiliti dalla Costituzione. Tuttavia, il progetto legge -
il primo approdato al Parlamento venezuelano - è stato criticato dai gruppi pro-unioni
gay perché non consente il diritto alla adozione e il diritto all’identità di genere.
(A cura di Alina Tufani)