Tragedia dell'immigrazione a Ceuta, 13 morti. La diocesi: mai più questi drammi
La diocesi di Cadice e Ceuta ha espresso preoccupazione e dolore per la morte di 13
persone nel tentativo di attraversare clandestinamente il confine del Tarajal, che
separa il Marocco del territorio autonomo spagnolo di Ceuta. “Esortiamo i governi
di tutti i Paesi coinvolti in questa grave vicenda generata da una migrazione di persone
che vivono una situazione disperata affinché si impieghino le politiche e i mezzi
necessari per evitare il ripetersi di tali drammi e tragedie” si legge nella nota
diocesana riportata dal quotidiano “Religion digital”. Il comunicato esprime solidarietà
alle famiglie dei migranti e denuncia la morte di queste “persone innocenti e le cause
che sono all’origine”. “Che lo Stretto non sia più un luogo di dolore, di sofferenza,
di dramma e di morti ma un luogo di transito, d’incontro, di amicizia e di solidarietà”-
è l’appello della Chiesa locale di fronte all’incidente più grave avvenuta in quest’area
negli ultimi anni. Per adesso sono stati trovati i corpi di nove immigrati subsahariani.
I migranti sono morti annegati o schiacciati mentre tentavano di entrare insieme a
un gruppo di circa 400 persone. Si tratta del primo importante tentativo di superare
la frontiera da inizio anno. Ceuta e Melilla sono le uniche frontiere terrestri tra
Europa e Africa. (A.T.)