Migliaia i migranti salvati da Mare Nostrum: l'apprezzamento dell'Alto Commissariato
dell'Onu
Grande apprezzamento da parte dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per il salvataggio
di 1.123 migranti nel canale di Sicilia, un risultato del dispositivo Mare Nostrum
istituito a ottobre dal governo. A condurli nel porto di Augusta ieri mattina la nave
San Marco che ieri ha passato il testimone alla San Giusto. Al molo i migranti hanno
ricevuto il primo soccorso in attesa dello smistamento nei centri di accoglienza.
Un’operazione militare dai forti risvolti umani come racconta Eugenio Zumpano,
comandante della nave San Marco, al microfono di Maura Pellegrini Rhao: R. – Da quando
è iniziata l’operazione – il 18 di ottobre – Nave San Marco ha salvato 4.737 persone:
molte persone provengono dai Paesi sub sahariani - quindi Mali, Gabon, Somalia, Nigeria
- e abbiamo anche un gruppo proveniente dalla Siria e dal Pakistan.
D. – Mi
può raccontare come si è svolta l’intera operazione?
R. – L’elicottero, facendo
una missione, ha localizzato nove diverse imbarcazioni. Queste imbarcazioni sono state
soccorse dalle Unità del Dispositivo, che comprendeva in questo caso anche Nave Vega,
sempre della Marina Militare, e con il contributo anche di due motovedette della Guardia
Costiera.
D. – Cosa ha suscitato in voi la possibilità di salvare queste persone?
R.
– Devo dire che è un’attività gratificante. Saper di aver strappato dal mare queste
persone è una cosa impagabile! Questo nostro contributo – seppur piccolo – non può
essere altro che un motivo di orgoglio.
D. – In quali condizioni erano queste
persone, quando le avete tratte in salvo?
R. – Molte di queste imbarcazioni
erano alla deriva, alcune imbarcavano acqua e le persone erano da molte ore in mezzo
al mare. Le abbiamo trovate stremate! Le abbiamo portate a bordo immediatamente, rifocillandole
e dando loro delle coperte, da mangiare e cercando di sollevare questa loro situazione.
D. – Allo sbarco al Porto di Augusta che cosa è successo?
R. – Queste
persone sono state prese in consegna dall’Autorità di Polizia, che provvederà a trasferirle
nei centri di raccolta. La destinazione è gestita dal Ministero degli Interni, in
base alle disponibilità dei vari centri e in base alla nazionalità di queste persone.
D.
– Qual è, dunque, la concreta importanza del Progetto Mare Nostrum?
R.
– Questa è un’operazione umanitaria, che sta avendo un grosso successo. Dall’inizio
dell’operazione sono state salvate circa 10 mila persone. Queste persone hanno una
possibilità di arrivare e di raggiungere il loro obiettivo molto più concreto, allo
stesso tempo però il Dispositivo deve intervenire per cercare di fermare, di arrestare
chi lucra su questi viaggi della speranza. Sono già state fermate due navi, che noi
chiamiamo navi madre, che portavano a rimorchio ulteriori imbarcazioni piene
di queste persone. Sono stati arrestati 37 scafisti in due operazioni separate, condotte
sempre da Unità del Dispositivo. E’ stato, inoltre, anche arrestato uno scafista che
portava un peschereccio.
D. – Quali sono state le reazioni delle persone che
avete salvato?
R. – Nelle loro facce si accende sempre il sorriso! Queste persone
sanno che la loro avventura è finita. Si sentono al sicuro… Devo dire che la cosa
più bella è vedere, al loro sbarco, le persone che ci salutano e ci ringraziano per
quello che abbiamo fatto per loro. Ultimo aggiornamento: 8 febbraio