Al via le Olimpiadi invernali di Sochi, le più care e controllate della storia
Al via oggi i giochi olimpici invernali di Sochi, in Russia. Una grande vetrina per
Mosca, che punta su questo evento sportivo per imporsi come grande potenza sulla scena
mondiale. Eppure le Olimpiadi sono state anticipate da numerose polemiche, circa il
rispetto dei diritti umani e la legge di Putin per regolamentare l’omosessualità.
65 leader mondiali saranno presenti stasera a Sochi, ma tante ed importanti sono le
defezioni. Il servizio è di Giuseppe D’Amato:
La sicurezza
ed i costi astronomici sono i due argomenti maggiormente dibattuti in queste settimane.
Sottomarini, sistemi anti-missilistici, satelliti e droni, insieme a sofisticati mezzi
elettronici per il controllo delle comunicazioni, lavorano da giorni a pieno regime.
Oltre 30mila agenti sono presenti nelle aree delle gare. Il pericolo viene dagli estremisti
radicali che, in meno di tre mesi, hanno organizzato diversi attentati nel Sud della
Russia. Sochi è una delle porte del Caucaso settentrionale. Ecco la ragione della
grande attenzione. Gli Stati Uniti hanno lanciato ieri l’allarme su esplosivo trasportato
in aereo dentro ai tubetti di dentifricio. 51 miliardi di dollari sono costate queste
Olimpiadi, le più care della storia. I russi hanno speso 4 volte di più rispetto a
quanto programmato. Le polemiche sono roventi. Qualcuno, è l’accusa, ha trasformato
un grande evento sportivo in un mega-affare.
Con le olimpiadi di Sochi – dicevamo
– la Russia si ricolloca in primo piano sullo scacchiere geopolitico internazionale.
A spiegare perché la manifestazione si colora di tinte politiche è Arduino Paniccia,
docente di studi strategici all'università di Trieste e autore del libro "Trasformare
il futuro". Lo ha intervistato Filippo Passantino:
R. - La Russia
ha tre obiettivi per le Olimpiadi. Nei piani del presidente Putin c’è il controllo
dell’area del Caucaso e il rilancio dell’economia di questa zona assolutamente strategica,
quindi segnare marcatamente la presenza russa nel Mar Nero e rilanciare l’immagine
internazionale della Federazione non solo come presenza militare, potenza nelle aree
di conflitti in Siria e Medio Oriente, ma anche - questo più in stile del nuovo -
il grande alleato di Putin, la Cina, come una potenza dotata anche di "soft power",
non solamente energetico ed economico, ma più in generale anche di immagine. D.
– Quali vantaggi economici possono comportare questi Giochi?
R. – I vantaggi
economici sicuramente sono più a medio termine e sono tutti da verificare. L’economia
dell’area stenta a riprendersi. Il tentativo è di rilanciare l’area anche da un punto
di vista turistico, da un punto di vista della presenza internazionale. D. – E’
concreto il rischio di terrorismo? R. – Sì, il rischio è molto forte, è un azzardo.
In maniera inedita, la Federazione russa ha ristretto un’alleanza con l’M16 inglese.
Questo, in qualche modo, significa che sono stati coinvolti sicuramente anche i Servizi
americani e quelli cinesi. È uno schieramento di intelligence e di controllo massiccio
che tuttavia - a fronte della determinazione e delle possibilità degli attentati suicidi
- ovviamente non può fermare e controllare tutto. Alcune organizzazioni jihadiste
hanno già dichiarato di nuovo che attaccheranno. Questo sarà poi da vedere, anche
perché spesso e volentieri sappiamo che la logica simmetrica del terrorismo non fa
sempre quello che proclama, ma lo dice per creare confusione. Quindi, alla fine gli
attacchi temuti potrebbero non esserci. Tuttavia, il rischio terrorismo è a mio parere
alto. D. – Queste manifestazioni sportive possono reindirizzare l’Ucraina verso
la Russia?
R. – No. Venti miliardi di dollari di debito con le banche russe
da parte dell’Ucraina, 12 miliardi nei confronti delle oligarchie energetiche russe
- tra cui Gazprom - un’economia ormai sull’orlo dell’abisso per l’Ucraina: penso siano
queste le cose che premeranno di più, non tanto l’immagine dell’abbraccio eventuale
delle Olimpiadi. Diciamo che in questo momento la strategia dell’Ucraina - nascondendosi
anche dietro la vicenda delle Olimpiadi - è prima di tutto prendere ancora tempo.