2014-02-07 08:07:30

Al via le Olimpiadi invernali di Sochi, le più care e controllate della storia


Al via oggi i giochi olimpici invernali di Sochi, in Russia. Una grande vetrina per Mosca, che punta su questo evento sportivo per imporsi come grande potenza sulla scena mondiale. Eppure le Olimpiadi sono state anticipate da numerose polemiche, circa il rispetto dei diritti umani e la legge di Putin per regolamentare l’omosessualità. 65 leader mondiali saranno presenti stasera a Sochi, ma tante ed importanti sono le defezioni. Il servizio è di Giuseppe D’Amato:RealAudioMP3

La sicurezza ed i costi astronomici sono i due argomenti maggiormente dibattuti in queste settimane. Sottomarini, sistemi anti-missilistici, satelliti e droni, insieme a sofisticati mezzi elettronici per il controllo delle comunicazioni, lavorano da giorni a pieno regime. Oltre 30mila agenti sono presenti nelle aree delle gare. Il pericolo viene dagli estremisti radicali che, in meno di tre mesi, hanno organizzato diversi attentati nel Sud della Russia. Sochi è una delle porte del Caucaso settentrionale. Ecco la ragione della grande attenzione. Gli Stati Uniti hanno lanciato ieri l’allarme su esplosivo trasportato in aereo dentro ai tubetti di dentifricio. 51 miliardi di dollari sono costate queste Olimpiadi, le più care della storia. I russi hanno speso 4 volte di più rispetto a quanto programmato. Le polemiche sono roventi. Qualcuno, è l’accusa, ha trasformato un grande evento sportivo in un mega-affare.

Con le olimpiadi di Sochi – dicevamo – la Russia si ricolloca in primo piano sullo scacchiere geopolitico internazionale. A spiegare perché la manifestazione si colora di tinte politiche è Arduino Paniccia, docente di studi strategici all'università di Trieste e autore del libro "Trasformare il futuro". Lo ha intervistato Filippo Passantino:RealAudioMP3

R. - La Russia ha tre obiettivi per le Olimpiadi. Nei piani del presidente Putin c’è il controllo dell’area del Caucaso e il rilancio dell’economia di questa zona assolutamente strategica, quindi segnare marcatamente la presenza russa nel Mar Nero e rilanciare l’immagine internazionale della Federazione non solo come presenza militare, potenza nelle aree di conflitti in Siria e Medio Oriente, ma anche - questo più in stile del nuovo - il grande alleato di Putin, la Cina, come una potenza dotata anche di "soft power", non solamente energetico ed economico, ma più in generale anche di immagine.
D. – Quali vantaggi economici possono comportare questi Giochi?

R. – I vantaggi economici sicuramente sono più a medio termine e sono tutti da verificare. L’economia dell’area stenta a riprendersi. Il tentativo è di rilanciare l’area anche da un punto di vista turistico, da un punto di vista della presenza internazionale.
D. – E’ concreto il rischio di terrorismo?
R. – Sì, il rischio è molto forte, è un azzardo. In maniera inedita, la Federazione russa ha ristretto un’alleanza con l’M16 inglese. Questo, in qualche modo, significa che sono stati coinvolti sicuramente anche i Servizi americani e quelli cinesi. È uno schieramento di intelligence e di controllo massiccio che tuttavia - a fronte della determinazione e delle possibilità degli attentati suicidi - ovviamente non può fermare e controllare tutto. Alcune organizzazioni jihadiste hanno già dichiarato di nuovo che attaccheranno. Questo sarà poi da vedere, anche perché spesso e volentieri sappiamo che la logica simmetrica del terrorismo non fa sempre quello che proclama, ma lo dice per creare confusione. Quindi, alla fine gli attacchi temuti potrebbero non esserci. Tuttavia, il rischio terrorismo è a mio parere alto.
D. – Queste manifestazioni sportive possono reindirizzare l’Ucraina verso la Russia?

R. – No. Venti miliardi di dollari di debito con le banche russe da parte dell’Ucraina, 12 miliardi nei confronti delle oligarchie energetiche russe - tra cui Gazprom - un’economia ormai sull’orlo dell’abisso per l’Ucraina: penso siano queste le cose che premeranno di più, non tanto l’immagine dell’abbraccio eventuale delle Olimpiadi. Diciamo che in questo momento la strategia dell’Ucraina - nascondendosi anche dietro la vicenda delle Olimpiadi - è prima di tutto prendere ancora tempo.







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