Usa. Portavoce dei vescovi: sulla pedofilia la Chiesa ha fatto più di qualsiasi altra
organizzazione
“La Chiesa cattolica in questi anni ha fatto più di qualsiasi altra organizzazione
internazionale per affrontare la piaga degli abusi sessuali sui minori e continuerà
a farlo”. E’ quanto ribadito dalla portavoce dei vescovi americani, suor Mary Ann
Walsh, in merito alle dure accuse contenute nelle osservazioni conclusive presentate
a Ginevra del Comitato Onu per i diritti del fanciullo sulla questione degli abusi
commessi da esponenti del clero. In un blog postato sul sito della Conferenza episcopale
(Usccb), la religiosa ricorda che il numero di casi registrati nella Chiesa americana
è drasticamente diminuito negli ultimi anni, grazie alle severe misure adottate dai
vescovi e dalla Santa Sede per proteggere i bambini. Nel solo 2012, ad esempio, le
diocesi e gli istituti religiosi negli Stati Uniti hanno svolto indagini sui trascorsi
del 99% del clero, sul 97% degli educatori e sul 95% dei dipendenti, come anche sul
96% dei volontari che lavorano per la Chiesa. Suor Wlash conferma quindi le perplessità
della Santa Sede circa le critiche contenute nelle 16 pagine del rapporto alle posizioni
della Chiesa su contraccezione, aborto e omosessualità. “Il Comitato Onu per i diritti
del Fanciullo – scrive - ha ragione ad esprimere preoccupazione per gli abusi sessuali
e il suo impegno contro questa piaga è encomiabile. E tuttavia – osserva - avrebbe
maggiore credibilità se si impegnasse nella protezione del diritto più basilare del
bambino: quello alla vita. Quando il Comitato si fa coinvolgere invece in guerre culturali
per promuovere l’aborto, i contraccettivi i matrimoni omosessuali - conclude la religiosa
- svilisce la sua nobile causa per i bambini a favore di organizzazioni che hanno
altre agende”. (A cura di Lisa Zengarini)